testata ADUC
I nostri soldi, le Finanziarie e le 'leggi bla bla'. Le previsioni di spesa affidate al vento
Scarica e stampa il PDF
Editoriale di Vincenzo Donvito
9 dicembre 2009 8:08
 
Come tutti gli anni, a dicembre il Parlamento ha la frenesia per approvare la Finanziaria, facendo ben attenzione che sia il piu' oscura ed insidiosa possibile, che' se non si e' addetti ai lavori (e anche di un notevole livello di preparazione) non ci si capisce niente. Per fortuna i media sopperiscono e ci sciorinano un po' di informazioni. Ma i media non sono scevri dall'essere di parte e ben evidenziano le cose che interessano loro, nascondendo o presentando sotto luce non proprio oggettiva le varie insidie.
Finanziarie su cui il Parlamento sostanzialmente non discute, perche' alla fine, per levarsi di torno anche il piccolo dissenso interno, i partiti di maggioranza decidono di far approvre col meccanismo della fiducia al Governo: un ricatto che mette il singolo parlamentare di fronte solo ad una scelta: vuoi che per il tuo voto caschi il Governo? Abitudine molto inflazionata dall'attuale Governo, ma patrimonio di parlamentarismo e governismo italiano in assoluto.
Nonostante questo qualcosa sfugge, cioe' non riesce ad uscire indenne dal vaglio delle commissioni, che hanno il compito di preparare nei particolari cio' che poi l'Aula votera'. Come rimediarvi? Non c'e' problema: passata la Finanziaria, dopo un mesetto si fa una legge nuova, la si chiama 'bla bla' e dentro ci si mette nuova roba maturata nel frattempo e -soprattutto- cio' che non era riuscito ad entrare nella Finanziaria vera e propria.
Il risultato e' una previsione di spesa del nostro Stato che e' affidata al vento.
Le corporazioni impongono i propri interessi spesso con l'arma del ricatto, corporazioni che alla fin fine dimostrano di avere piu' potere dello stesso ministro dell'Economia. Il segnale esterno di questa situazione e' nelle dichiarazioni del capo del Governo e dei vari ministri: ogni giorno dicono cose diverse uno dall'altro, spesso smentendo se stessi ma sempre con un motivo conduttore: blandire questa o quell'altra corporazione, spesso con forti dosi di populismo, come ci hanno abituato il presidente Silvio Berlusconi e il ministro dell'economia Giulio Tremonti. Talvolta il blandire rimane tale, facendo intendere alle varie corporazioni che se non e' oggi, sara' domani che verra' dato cio' che chiedono o cio' che auspicano. Ricordiamo a mo' di esempio, solo un episodio: il posto fisso come valore; anche i sindacati nemici giurati di questo Governo -come la Cgil- erano li' pronti a vendere l'anima e la loro storia a questo auspicio/miraggio... fintanto che qualche giorno dopo gli stessi attori sostennero il contrario.
Per tornare alle 'leggi bla bla', in quella del prossimo gennaio, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ci ha fatto sapere che verranno recuperati gli 'incentivi alla rottamazione delle automobili' (cioe' alla Fiat) e la 'Banca del Mezzogiorno spa' (cioe' il 'magna magna' della vecchia 'Cassa del Mezzogiorno' che fu chiusa perche' le vergogne avevano sostituito i soldi da distribuire).
Qui due approfondimenti:
- Banca del Mezzogiorno. Tutti insieme appassionatamente verso.... il non-mercato;
- Fisco. Studio Bankitalia conferma che con le promesse elettorali non si va da nessuna parte
 
 
EDITORIALI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS