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IL PATERACCHIO SULLE ETICHETTE ALIMENTARI OGM, ALTRO CHE INFORMAZIONE DEI CONSUMATORI
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Editoriale di Vincenzo Donvito
1 dicembre 2002 0:00
 
In molti stanno plaudendo al compromesso raggiunto in sede comunitaria per l'etichettatura dei prodotti alimentari che contengono organismi geneticamente modificati: sara' obbligatoria l'indicazione nel caso in cui la presenza Ogm sia superiore allo 0,9%. Anche chi proponeva lo 0,5% (tra cui l'Italia), in nome della realpolitik ha accettato. Ora la normativa passa alla seconda lettura del Parlamento Europeo e potrebbe essere varata entro l'estate.
Il plauso e' diffuso, anche da parte di associazioni ambientaliste ... e proprio non lo comprendiamo. Perche' si tratta grossomodo della situazione precedente, dove l'obbligo di indicazione scattava per una presenza Ogm superiore all'1%. Per cui tutti i problemi che ci sono sempre stati in materia, rimangono ... a meno che qualcuno non voglia credere che lo 0,1% sia un successo. Tra l'altro le motivazioni dell'1% erano che analisi a questi livelli percentuali sarebbero state troppo costose, e immaginiamo che siano le stesse anche con lo 0,9%. A noi non interessa mettere al bando i prodotti Ogm. Anzi. Ma ci sta molto a cuore l'informazione per i consumatori. E crediamo che con questo provvedimento si sia fatto un pessimo servizio in questo senso. Cosa vuol dire 0,9 o 1%? Che quello specifico prodotto su cui ci sara' un'etichetta del tipo "free Ogm" non sara' vera. E quando il consumatore acquistera' un prodotto non avra' certezza di cio' che sta acquistando. Non solo, ma chi ci potra' garantire se uno degli elementi che contribuisce a determinare il prodotto (per esempio una salsa, che sicuramente ha diversi ingredienti), non sia Ogm all'origine? Nessuno, e tantomeno le etichette decise ieri.
Noi siamo dell'opinione che per l'informazione dei consumatori non debbano esistere dei limiti. Per cui quando ci viene detto che sotto lo 0,9% non possiamo sapere, ci viene spontaneo dubitare dell'utilita' di quanto e' stato fatto. Se poi aggiungiamo la beffa di un progresso dello 0,1% il nostro dubbio aumenta ancor di piu'. E il tutto ci sembra una grande cosa inutile per i consumatori e, forse, utile per qualche medaglietta da appuntare sul petto di ministri italiani ed europei.
 
 
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