COME L'ANTITRUST PER LA BENZINA, ANCHE QUI L'AUTORITA' HA ACCURATAMENTE EVITATO DI ESPRIMERSI SUL CUORE DEL PROBLEMA: L'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE DELLO STATO.

L'Autorita' Tlc ha assolto Rai e Mediaset dall'accusa di avere una posizione dominante sul mercato radiotelevisivo e, soprattutto, pubblicitario.
Forse qualcuno e' rimasto deluso, perche', a ruota dopo la sentenza dell'Antitrust contro l'Unione Petrolifera, si aspettava qualcosa del genere. Ma anche se ci fosse stata una sentenza diversa, non sarebbe stato affrontato il nodo del problema: la posizione della Rai.
Nella sentenza dell'Antitrust contro i petrolieri, e' rimasto irrisolto il problema che il maggiore petroliere -condannato alla multa piu' alta- e' lo stesso Stato/Governo, proprietario dell'Agip-Ip, e quindi la multa la dovrebbe pagare a se stesso.
Nell'indagine e nell'assoluzione dell'Autorita' del professor Cheli c'e' la stessa anomalia che, condanna o non condanna, rimane: l'abuso di posizione dominante dello Stato/Rai. Infatti, se ci fosse stata una multa, la Rai, con quali soldi l'avrebbe pagata? Con i proventi della sua attivita' e con i proventi di quello che e' chiamato canone di abbonamento: introiti entrambi a beneficio della proprieta', che e' al 99,5% di quell'Iri che, per il momento, e' ancora un'azienda tutta pubblica.
La Mediaset, come i petrolieri non Agip-Ip nel loro settore, e' solo una ruota di scorta della politica delle telecomunicazioni dello Stato. Che, al di la' delle scaramucce di facciata tra loro -a cui ci fanno ogni tanto assistere in questo o quell'altro momento elettorale- viene usata alla bisogna, e sotto ferreo e continuo ricatto, perche' il potere di fare le leggi e di applicarle e' dalla parte della Rai.
Abbiamo quindi avuto un'ennesima riprova dell'impotenza delle Autorita' italiane, specialmente quando puntano l'attenzione su situazioni in cui, qualunque possa essere il responso, non si va alla radice del problema.
(Vincenzo Donvito)