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Stiamo vivendo in un film catastrofista?
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Editoriale di Vincenzo Donvito
1 gennaio 2004 0:00
 
Leggere i lanci delle agenzie stampa in questi giorni . c'e' da restare attoniti e increduli molto piu' che leggendo i giornali o ascoltando radio e televisione. Perche' le agenzie danno in modo frammentato (nel senso di articolato e particolareggiato) quelle notizie che poi, sui vari media, ce le ritroviamo confezionate piu' o meno decentemente, e con l'aggiunta o meno del commento e dell'opinione di chi scrive.
Una situazione che ovviamente e' tale per qualunque notizia, ma che in questi giorni di passaggio al 2004 significa essenzialmente "Parmalat". Ed e' quindi comprensibile il nostro stato di incredulita', nel senso di avere la sensazione di stare vivendo un film sulla dissoluzione, di quelli che fanno parte del filone catastrofista, con tanto di buoni e cattivi in un arredo urbano fatto di macerie e provvisorieta'. E la mia collega che si occupa dell'amministrazione, con faccia disgustata e altrettanto incredula, ha esclamato: "Vorrei solo vivere in un Paese in cui si rispettino le leggi ..". Chi era in quella stanza, davanti ai monitor coi lanci delle agenzie che correvano al ritmo Parmalat, ha volto lo sguardo verso la Francesca, e l'ha guardata come se fosse il buono dei film di cui sopra: un personaggio frutto della fantasia di chi produce un film perche' sia venduto.
Ho l'impressione che non pochi di coloro che stanno ora leggendo queste righe, si sentano all'interno di questa stanza, con le stesse sensazioni e reazioni nostre. E come noi, vede davanti a se' molto vuoto, incertezza, approssimazione, quaquaraqua' e ominicchi. E ognuno e' solo. Coi suoi riferimenti che sono diventati tutti di argilla o trasparenti.
E fuori ci sono i riciclatori di turno che, pur di far stare a galla questo sistema, riescono a dir bene e promettere bene anche ai piu' maleodoranti escrementi: il motivo conduttore e' che l'Italia non e' un Paese di grandi aziende, ma di piccole, medie e micro (capito .. commercianti? Voi, quelli di 1 euro = 1000 lire siete i veri imprenditori italiani .) . che e' un metodo per somatizzare l'esistente e non andare mai alla radice del problema: persone disoneste che trovano il terreno per essere tali grazie all'inesistenza di un sistema di controlli e di liberta' economiche che sia tale. Un ragionamento che a nostro avviso vale per la micro impresa come per la Parmalat o la Cirio, o la Telecomitalia o le Poste o l'Enel o la banca sottocasa.
Buon 2004? Sarebbe di prassi. Ma proprio non ce la sentiamo.
Perche' vediamo prospettive peggiori di quest'anno per i consumatori e gli utenti.
Viviamo nelle stesse case che solo alcuni mesi fa erano state trasformate in inferno di calore grazie allo scombussolamento climatico, e chi ci amministra non sta facendo nulla. La fiducia nel sistema di difesa dei diritti dei risparmiatori . insomma s'e' capito. Il canone/tassa per la televisione e' aumentato. A Malpensa per un po' di neve si continua a non partire. Gli scioperanti continuano a bloccare le nostre citta' e il nostro diritto alla mobilita', senza che i famosi imprenditori italiani (pubblici o privati che siano, comunque quelli di cui sopra) facciano nulla per evitare che arrivino a tanto e senza che le autorita' garantiscano l'ordine pubblico.
Ci fermiamo qui con gli esempi. Ognuno faccia mente locale a cio' che piu' lo coinvolge, e difficilmente vedra' una prospettiva di miglioramento.
Colpa del Governo? Troppo semplice e semplicistico. A nostro avviso sono i patti di base (quelli fatti per tutti, inclusi governo e opposizione) che non funzionano, perche' sono concepiti per garantire l'esistente e non i diritti dei singoli.
Guardate Bankitalia che dovrebbe garantire il sistema bancario . possibile che tra tanti crack finanziari ed economici, le banche coinvolte non falliscano mai? Mai sia, per carita'! Bankitalia serve a garantire che nessuno fallisca ma sia "serenamente" accorpato da quelli che riescono a stare a galla meglio: avevate mai visto prima un mercato cosi' continuo e florido di banche che cambiano nome, vengono assorbite, si portano dietro le piu' efferate nefandezze finanziarie (Banca121 e' solo un piccolo esempio)? Sicuramente no. Bene, questo e' il prezzo della stabilita'. Cioe' che il marcio e l'incapace continui ad esistere sotto un'altra ala protettiva, e che le pulizie si fanno mettendo lo sporco nell'armadio e non buttandolo via.
Qualcuno osa ancora stupirsi di quanto sta accadendo alla Parmalat? Poteva non succedere?
Con questa consapevolezza, forse, possiamo continuare a reclamare i nostri diritti. Altrimenti saremmo solo dei figuranti del nostro solito film.
 
 
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