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IL SUPERMERCATO DEL TUO QUARTIERE, RILEVATO DA ISLAMICI, NON VENDE ALCOLICI E CARNE DI MAIALE. CHE NE PENSI?
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Editoriale 
15 dicembre 2002 0:00
 
Mentre scriviamo queste righe, nel tardo pomeriggio del giorno 14 dicembre, sono trascorsi tre giorni da quando, lo scorso 11 dicembre abbiamo pubblicato sul portale una nuova iniziativa: il sondaggio tra i visitatori. E lo abbiamo fatto con un argomento di attualita' che, quotidianamente, pone e fa porre problemi, sia tra i consumatori che in ogni altra categoria civile ed economica, nonche' religiosa: il nostro rapporto con le persone di religione islamica.
L'abbiamo vista dalla parte dei consumatori, rifacendoci ad un fatto in corso, che e' questo:

A Evry, vicino Parigi, e' in atto un contenzioso tra la gestione di un supermercato e il Sindaco. Il supermercato di un quartiere, rilevato da due fratelli di religione islamica, non vende piu' alcolici ne' carne di maiale. Al Sindaco socialista Manuel Valls la novita' non piace, la trova inaccettabile e pretende che sugli scaffali torni la stessa merce di prima, pena un intervento piu' deciso da parte sua.

E abbiamo posto questa domanda:
Cosa faresti se tu, consumatore, vivessi in questo quartiere di Evry?

Nell'apposita pagina sul portale dedicata all'argomento (vi si accede dalla Home Page), dopo aver votato si apre una pagina con il titolo:

Risultati del sondaggio
(compreso il tuo voto)

e alle 20 di questo 14 dicembre, i risultati percentuali, rispetto a cinque risposte fisse che abbiamo suggerito, sono i seguenti:


- darei ragione al Sindaco
36.36%

- chiederei che fosse subito revocata la licenza
7.76%


- chiederei che fosse abolita ogni licenza per favorire l'arrivo di concorrenti
9.98%


- andrei a fare la spesa piu' lontano
9.98%


- finalmente un buon posto dove andare a fare la spesa
35.92%



Le due prime risposte fanno parte della categoria "contrari alla presenza del supermercato": piu' blandi quelli d'accordo con il Sindaco (36,36%), piu' decisi quelli per la revoca della licenza (7,76%), che sommati danno una percentuale del 44,12%.
L'ultima risposta ("finalmente un posto ...") e' di coloro che sono favorevoli alla scelta selettiva del supermercato, con il 35,92%.
Sono due categorie di consumatori che, in un certo senso, si infiammano sulla vicenda e prendono una posizione "forte" del tipo: "non dovete farlo" e "son d'accordo con la vostra scelta e verro' a far la spesa da voi".
Mentre le posizioni di convivenza ("vado altrove" e "liberta' dalle licenze per tutti", entrambi con il 9,98%) sono minoritarie: insieme raggiungono solo il 19,96%.

Siamo solo a tre giorni dall'inizio delle votazioni, e il proseguimento delle "operazioni di voto" puo' portare anche a stravolgere queste percentuali. Ma e' interessante il risultato raggiunto fino ad oggi, cosi' come sono interessanti i votanti che hanno anche lasciato un loro commento (pubblicato con un link dalla pagina con i risultati provvisori).
A nostro avviso e' uno spaccato dell'Italia dei consumi in versione anni 2000. Non piu' le divisioni tra guelfi e ghibellini o fascisti e comunisti (il Sindaco di Evry, e' bene sottolinearlo, e' socialista del tipo francese), ma la divisione nel contingente: di una salsiccia e un bicchiere di vino che possono sembrare vietati grazie a coloro che alcuni chiamano ospiti e che -sempre questi alcuni- cercano di combattere, per esempio, concedendogli la liberta' di culto, ma mettendo i crocefissi nelle scuole in cui lo Stato obbliga a mandare i loro figli.
Siamo sicuramente in un periodo di grandi cambiamenti, e questo sondaggio ci puo' aiutare a capire le nostre reazioni e quelle dei nostri vicini. A capire e fotografare rispetto ai piu' semplici ed elementari bisogni.
Come non invitare ognuno a dire la sua e a votare?
 
 
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