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LA TOPPA RC-AUTO DEL GOVERNO PER L'INFLAZIONE. COME USARLA.
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Editoriale 
1 giugno 2000 0:00
 
Siamo piu' volte intervenuti sul decreto-legge anti-inflazione che ha bloccato gli aumenti delle tariffe Rc-auto, per sottolineare l'assurdita' di un simile provvedimento in un'economia che si dice avviata verso la liberalizzazione. Ma non perche', in un impeto di follia liberalizzatrice (selvaggia, come abitualmente viene detto da chi vorrebbe ancora lo Stato a decidere della nostra vita), siamo disposti a pagare qualunque prezzo al "dio mercato", ma semplicemente perche', come tutte le toppe, ha lo svantaggio di durare poco nel tempo, non risolvendo il problema alla radice, che, in breve tempo, si ripresenta. La politica del rimando serve solo a congelare i problemi, e a farli ripresentare a breve tempo, piu' gravi di prima. Nella fattispecie sarebbero stati auspicabili provvedimenti che incidessero sui meccanismi che determinano la formazione degli alti costi, soprattutto fiscali e di costo del lavoro, oltre ad un ferreo controllo sulla eventuale formazione di cartelli di aziende che impedissero le offerte sotto alcune soglie.
Ma chiedere questo, nel Paese delle privatizzazioni e liberalizzazioni finte, e' come chiedere di fare una rivoluzione a 180 gradi ... mentre sappiamo che, invece, in Italia vige la specializzazione nelel rivoluzioni a 360 gradi, cioe' quelle che apparentemente scombussolano tutto, ma che fanno tornare tutto al punto di partenza.
Ma oggi il decreto legge -dopo un iter parlamentare su cui si e' giocata anche la stabilita' del Governo, senza che non fosse secondario cio' che veniva detto e deciso in merito al diritto di manifestazione degli omosessuali (e non e' una battuta ....)- e' diventato legge dello Stato. E conviene informarsi con attenzione, perche' in attesa che il mercato si liberi :), conviene sapere quali siano i vantaggi e gli svantaggi delle leggi che ci riguardano molto direttamente.
Due sono le date importanti di questa legge (70/2000): 29 marzo e 28 maggio 2000. La prima e' quando e' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto dal Governo, la seconda e' quella di pubblicazione della legge dopo l'approvazione da parte del Parlamento.
Dal 28 maggio si bloccano i premi dei rinnovi dei contratti bonus-malus, qualora non siano intervenuti incidenti. Questo vuol dire che in sede di rinnovo si deve pagare lo stesso importo dell'ultima scadenza (se all'epoca sul premio era stato praticato uno sconto, questo oggi non vale). Se nel frattempo si e' gia' provveduto al rinnovo con una tariffa piu' alta, si puo' chiedere il rimborso della differenza. Questo rimborso non potra' essere chiesto per quei contratti che non prevedono un rinnovo, ma che, di anno in anno, si concludono e vengono nuovamente stipulati.
I nuovi contratti, dal 29 marzo 2000 alla stessa data del 2001, non potranno subire aumenti. Ma se questi aumenti, prima del 29 marzo ci sono gia' stati, rimangono. Ed e' qui la fregatura per molti contratti fatti via telefono o via telematica, o per i motocicli, perche' ogni anno -non prevedendo il rinnovo automatico- erano contratti diversi a tutti gli effetti: quindi sono soggetti agli aumenti fatti entro il 29 marzo, ma non si puo' chiedere che venga applicata l'ultima tariffa pagata.
Questi in linea molto generale i principi della nuova legge. L'invito che vi rivolgiamo e' di non esitare a contattarci per sottoporci i vostri specifici casi. Il settore "Cara Aduc" http://www.aduc.it/nuovo/pagframe/caraduc.htm serve anche a questo.
(Vincenzo Donvito)

 
 
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