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Multa e decoro architettonico
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Lettera 
15 marzo 2010 0:00
 
Buongiorno,
avrei due questioni.
1) multe automobilistiche: è corretto prendere una multa se sulla stessa strada nn vi sono parcheggi gratuiti? (mi sembrava che per legge ci debbano essere alcuni parcheggi gratuiti – almeno a Roma-sulla stessa strada). In caso sia così, posso nn pagarla e fare ricorso, e in che modo?
2)Il palazzo dove abito ha un vincolo storico ed un vincolo architettonico. Com’è possibile che l’ufficio tecnico del municipio di pertinenza abbia concesso il permesso di costruire balconi anche se con affaccio su cortile interno? Pare, poi, che io (perché già ce l’ho) ed un'altra condomina (che non lo vuole) dobbiamo dare il ns. consenso se no non si può procedere con i lavori. Cioè viene richiesto il consenso al 100% dei condomini che affacciano sull’interno. Ulteriori due condomini che affacciano sull’interno, stando a lato del cortile interno, nn vengono coinvolti e, a sentire l’amministratore, non serve il loro consenso. Il mio balconcino nacque all’epoca della costruzione del palazzo perché la condomina del piano di sotto si fece abusivamente costruire un bovindo. Pertanto il mio balconcino, sia all’inizio (dove nn c’era neanche la balaustra in quanto tetto del bovindo sottostante) che attualmente, è stato definito da ARPE (associazione romana proprietà edilizia) piano aria. Negli anni, mio padre lo condonò. I condomini che vogliono i balconi come il mio, dicono che il mio assenso è necessario anche perché deve essere uguale a tutti gli altri che vogliono mettere, al posto di una semplice balaustra, un muretto per poi successivamente chiudere il balconcino come la condomina del piano di sotto al mio (anche se pare che sia vietato). Ad oggi, nn ho mai visto il preventivo ed il piano dei lavori anche perché l’amministratrice in sede di assemblea “furbamente” ha fatto mettere a verbale che avrebbe interpellato solo i condomini interessati. Tuttavia, ora, causa i vincoli beni culturali e la questione assenso, dovrebbe mettermi al corrente. Ma ancora nn l’ha fatto. Poi si porrebbe la questione che a me, stando al 1° piano, aumenterebbe il buio avendo due finestre sul terrazzino ove già ce n’è poca. Inoltre, già diversi anni fa, mio padre nel 1967 pagò per i lavori di infiltrazione acqua alla condomina del piano di sotto per intero. Oggi, si ripresenta la questione e l’amministratrice per iscritto mi ha detto che è solo un mio problema pertanto devo pagare per intero. Così nn risulta ad Arpe secondo le percentuali di ripartizione del danno. Un condomino avvocato interessato alla costruzione del balcone è stato informato dall’amministratrice della mia questione di infiltrazioni con la condomina del piano di sotto. A parte che l’amministratore nn dovrebbe parlare dei fatti miei a terzi, ma il tutto è stato posto in maniera un po’ minacciosa e nebulosa per farmi accettare e dare il consenso. A corollario di tutto questo e della questione creazione balconi, come si vede dalla foto (spero) ci sono i tiranti ed i pesi dell’ascensore (che già mi hanno rotto la tettoia) e che all’epoca dell’installazione dell’ascensore resero necessario rompere un pezzo del marmo del balconcino per farli passare. Questo causa costanti infiltrazioni e mi chiedo come si possa costruire un muretto che corre il rischio di essere rotto qualora i tiranti ed i pesi dell’ascensore escano fuori pista come già successo in passato causando la rottura della tettoia che lì incide. Cosa dovrei chiedere, fare e come agire? Allego qualche foto, spero utili.
Lea, da Roma

Risposta:
1 - non e' questione di stessa strada, ma di zone. Inoltre va verificato se il
Comune non abbia stabilito un'ampia zona a interesse turistico (per esempio) che
inficerebbe questo obbligo;
2 - per quanto riguarda i permessi amministrativi le conviene rivolgersi ad un legale affinché, carte alla mano, valutiate se vi sia la possibilità di opporsi al permesso di costruire.
Per quanto riguarda i profili condominiali, è necessario il consenso di tutti i condomini, indipendentemente dal fatto che abbia, o meno, affaccio sul cortile interno in quanto è indubbio che la nuova opera altera il decoro architettonico dello stabile. Si faccia valere con una lettera raccomandata A/R di diffida:
http://sosonline.aduc.it/scheda/diffida_9605.php indirizzata all'amministratore affinchè lo stesso a sua volta diffidi il condomino interessato al non agire senza il consenso di tutti gli altri comproprietari. Se, invece, ritiene di voler agire personalmente la stessa diffida può inviarla anche direttamente al suo vicino. In ogni caso, vista la situazione le conviene fin d'ora chiedere parere ad un legale di sua fiducia, il quale, carte alla mano, può darle certamente le indicazioni più utili sulle azione da porre in essere per tutelare i suoi diritti.
 
 
 
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