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L'irriverente. Il 'caso' Mika: political correct e advertising
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L'irriverente di Vincenzo Donvito
11 agosto 2015 9:57
 
 La citta' e' vicina a Mika. Titoli e concetti del genere sono sui media questi giorni dopo che alcuni manifesti affissi a Firenze per annunciare un prossimo concerto del cantante in citta', sono stati imbrattati con la scritta “frocio”. Editoriali, commenti, dichiarazioni... fino al Sindaco della citta' gigliata che, oltre le frasi di ritto per la solidarieta', si e' -e' il caso di dirlo- sbracciato: “...questo lo dimostreremo sempre di piu', anche accogliendo a braccia aperte Mika il 30 settembre per il suo concerto”.
A volo Sky Uno e Sky Arte si sono impegnate nel sostegno della campagna anti-omofobia e trasmetteranno un concerto del cantante e un servizio sullo stesso. Non sono escluse altre iniziative in arrivo.
Bingo! Il 30 settembre il concerto di Mika promette il pieno, senza escludere che i bagarini fisici e virtuali siano gia' all'opera per piazzare biglietti out-price ai ritardatari, magari distratti fino a che non hanno letto la storia del frocio sui manifesti, magari anche solo per curiosita'.
I fiumi di dichiarazioni political correct, con l'indignazione estratta dai vari cassetti delle occasioni, sono una costante nella nostra agorà politica e culturale. Da una parte -in generale- sono sociologicamente e psicologicamente interessanti per testare la preparazione e la tempestivita' di chi dichiara; dall'altra -nello specifico, quindi solo per la parte non-omofoba- sono sempre pedagogicamente interessanti per registrare litanie e frasi di rito.
Il nostro leitmotiv e' estetico ed economico, non contenutistico.
Estetico perche' il procedere quasi funerario delle litanie ci disturba l'udito, e non solo. Siamo consapevoli che il mondo e' ritmo, movimento, guizzo, contesti di tragicita' culturale (e talvolta non solo) da cui nascono nuove vite e nuove intelligenze, individuali e mai collettive. E, come in occasione del fatto omofobo di turno, il ritmo che percepiamo e' piatto, uguale, solito, di circostanza, anche noioso.
Pur ignari sulla proprieta' e l'ispirazione della manina che ha vergato “frocio” sui manifesti (... non certo un fiorentino che' invece avrebbe scritto “buco”, gergalmente meno caratterizzante sui gusti sessuali), restiamo perplessi. I risvolti economici della vicenda hanno un certo rilievo: editoriali, articoli, Sindaci, fotografie, trasmissioni tv, notizie... tutta roba che costerebbe e probabilmente (Sindaco, per esempio) non esisterebbe nel mondo dell'advertising. E qui c'e' tutto, a costo zero. Grazie manina.

Ps
la terminologia di lingua inglese (politica correct, advertising, out-price, leitmotiv) l'abbiamo usata di proposito, si' da evidenziare il “ritmo” stonato e caciarone, da balera di provincia del mondo, che caratterizza contesti del genere, in cui questi termini inglesi diventano una sorta di... must (:-)).
 
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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