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L'irriverente. Farmaci con ricetta nelle parafarmacie. Delegittimare l'avversario per nascondere pochezza di argomentazioni contro?
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L'irriverente di Vincenzo Donvito
9 febbraio 2015 15:41
 
 Sulla cosiddetta liberalizzazione della vendita dei farmaci con ricetta anche nelle parafarmacie, se ne sentono di “cotte e di crude”. Ovviamente, chi vuole mantenere e rafforzare la situazione attuale -Federfarma in testa-, dice di agire in base agli interessi dei pazienti, in nome di una declarata funzione sociale delle farmacie, contro il mero interesse mercantile di produttori e consumatori..
Noi di Aduc non siamo pre-concettualmente a favore di una posizione o di un'altra. Speculativamente, mettendo sempre utenti e consumatori al primo posto, cerchiamo di capire quale possa essere il metodo piu' funzionale alle esigenze di queste categorie (il 100% degli italiani). Ed e' quello che stiamo facendo anche in questa occasione, valutando le ragioni di uno (cosiddetti liberalizzatori) e le ragioni dell'altro (cosiddetti conservatori).
Ci sforziamo e ci sforziamo. Ma e' difficile comprendere le argomentazioni contro lacosiddetta liberalizzazione, anche perche' si tratterebbe solo di vendita di farmaci con ricetta che il consumatore dovrebbe pagare a prezzo pieno, mentre quelli rimborsati dal SSN continuerebbero a essere appannaggio delle farmacie....
Da parte dei conservatori assistiamo alla insistente delegittimazione dei cosiddetti liberalizzatori: secondo il presidente di Federfarma Roma e' folle aprire piu' punti vendita di farmaci; cosi' come piu' punti vendita distruggerebbero “quel servizio farmaceutico che rappresenta un punto fermo della nostra assistenza sanitaria”. Chissa' perche'? Non solo. A questa delegittimazione si aggiunge anche la considerazione dei pazienti-consumatori come fossero dei poveri imbecilli, non in grado di discernere o di fidarsi del rapporto col proprio medico che fa loro la ricetta, per cui avrebbero bisogno di un'autorita' superiore (il farmacista, per l'appunto), anche se questa autorita' si limita (proprio come in una parafarmacia) a prendere atto di quanto scritto dal medico sulla ricetta e fornire il farmaco indicato.... ma vuoi mettere un farmaco che ti viene dato da un farmacista rispetto a quello di un cosiddetto parafarmacista.... mah!
E' ovvio che ci viene il dubbio che qualcuno stia facendo gli interessi di una corporazione piuttosto che quelli dei consumatori/pazienti.
 
 
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
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