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Irriverenti perle quotidiane
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L'irriverente di Redazione
4 settembre 2021 18:53
 
Il ministro italiano della Sanità nel 1962, il pediatra democristiano Camillo Giardina, dichiarò: “Prima di vaccinare i bambini, passeranno sul mio cadavere”. La vaccinazione antipolio fu resa obbligatoria solo nel 1966 (grazie al successivo ministro Giacomo Mancini) e questo ritardo rovinò la vita a più di 10.000 persone.
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Verona, bimba di 4 anni è figlia naturale del parroco ma lui non la riconosce. Peccato
(Gianni Macheda, Italia Oggi)
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Gli Stati Uniti volevano esportare la democrazia in Afghanistan. Invece hanno importato la sharia in Texas.
(Elle Kappa, La Repubblica)
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Il portavoce dei Talebani: “Chiediamo all’Italia di riconoscerci”. Ma col burqa è un po’ difficile.
(Gianni Macheda, Italia Oggi)
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Non ho niente contro quelli che non sono né carne né pesce, ma non so che vino abbinarci
(dal web, Italia Oggi)
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La nostra esistenza è stata per mesi e mesi, filtrata dagli schermi. La videochiamata ai nonni che non potevano rischiare una visita a domicilio. La maledetta Dad. La call coi i colleghi sparsi tra mare, montagna e città. Senza dimenticare il Binge watching (vedere più puntate di una serie tv in sequenza); il teletifo per il telecalcio negli stadi vuoti; i compleanni e le nascite festeggiate con brindisi virtuali su WhatsApp
(Massimo Donelli. QN)
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Oggi bisogna difendersi dai libri soprattutto perché i banconi delle librerie sono invasi da libri non-libri, libri scritti da della letteratura, pseudolibri, surrogati, libri Vip, libri che però non di rado scalano le classifiche delle vendite, spinti dalle promozioni
(Luigi Mascheroni, “I libri non danno la felicità”, Oligo Editore 2021- Italia Oggi)
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Jacque Delors, già primo ministro francese e già presidente della Commissione Ue, in un’intervista di tempo fa al quotidiano Le Monde: “Da Pierre Mendès-France ho imparato una grande lezione: è meglio perdere un’elezione che perdere l’anima. Un’elezione si può rivincere dopo cinque anni, che vuole che sia? Ma se si perde la bussola, o si perde l’anima, per ritrovarla ci vogliono generazioni”.
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Domani prendo il treno e vado al mare, o forse cambio idea e vado in montagna, oppure torno in quei meravigliosi vicoletti di Napoli. Lo facevo spesso prima. Mi svegliavo e andavo. Non era importante dove. L’importante era stare lontano, sola. Osservavo le persone, le guardavo scorrere davanti ai miei occhi. Notavo le loro espressioni. Ognuna di loro aveva una storia da raccontare, anche se per pochi minuti. Scrutavo i loro sguardi e cercavo di indovinare perché fossero tristi, felici, preoccupati, affannati, rilassati. Quasi nessuno sembrava appagato. La folla, sentirsi parte di un qualcosa. Domani prendo e parto
(Serena Josephine Bernardini, Italia Oggi)
 
 
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