Io me la vedo Maria Elisabetta Alberti Casellati al Quirinale. Per prima cosa chiama il capo dell'ufficio acquisti ed ordina un set di borse di Hermes.
(AE. Twitter)



Green pass illimitato per chi fa la terza dose. Ma io resto con Vodafone.
(MI. Twitter)



La popolazione mondiale ha raggiunto gli otto miliardi. È tutto un complotto di Big Sperma.
(SG. Twitter)



Mio nonno mi chiese di cantare al funerale di mia nonna per ricordare alla gente che ci sono cose peggiori della morte.
(AP- Twitter)



Giovanni Truppi, cantante, dice: «Porto a Sanremo il mio cantautorato politicizzato». Che sia stato vaccinato, per sbaglio, contro la lingua italiana?
(MZ. Italia oggi)



Piove governo ladro!
«Piove governo ladro!»: chi non hai mai pronunciato questa frase esorcizzante in una giornata piovosa forse non è in sintonia con la tradizione linguistica nazionalpopolare, quella che attingeva le sue riflessioni sui fatti della vita dai proverbi e dalle canzonette dell'epoca. «Come piove va», di Armando Gilli (1918), per intenderci quella di «C'eravamo tanto amati per un anno e forse più...», fu sulla bocca degli italiani, nei giorni di pioggia, per decenni: «Come pioveva... come pioveva...». I più giovani, beati loro, aprendo l'ombrello citano invece Jovanotti e la sua canzone del 1994: «Piove, madonna come piove, guarda come viene giù...», ma i migliori rimangono sempre quelli che dalla pioggia traggono sempre una valutazione esistenziale positiva: «Beh... almeno piovesse prosecco!». Già, perché a tanti la pioggia alla fine non dispiace: è bello potergli dare la colpa di tutte le nostre ansie e i nostri malumori. Lasciamo che piova, fuori, la pioggia è vita, ma mai dentro di noi.
(Fabio Polli. Italia Oggi)





La mia vita (Ma vie)



(acino2020.Twitter)
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