L’anno si apre con un calo dei consumi: -2,1% a valore a gennaio 2024 su gennaio 2023. Il risultato coincide con i dati Istat al consumo, che vedono un’inflazione stabile, ma con prezzi elevati dei beni di prima necessità. E’ quanto emerge dall’
Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi.
Fra i tre marco settori merceologici individuati, la ristorazione, che nel 2023 ha trainato i consumi, inizia l’anno in flessione del -1,7%. Il settore abbigliamento, invece, fa segnare -2,4%, mentre l’area ‘altro retail’ si ferma a -2,1%.
Quanto ai canali di vendita, i dati sono altrettanto negativi e riflettono l’andamento generale dei consumi. I negozi di prossimità iniziano l’anno in campo negativo a -3,5%, il peggiore risultato tra i canali. Male anche high street a -3,2% e centri commerciali a -1,5%.
“L’erosione del potere di acquisto delle famiglie, generato dalla fortissima inflazione degli ultimi due anni, ha non solo compresso i consumi in termini di volumi, ma segna ora una decrescita generalizzata anche a valore“, commenta Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese. “Riteniamo che nell’anno in corso la ricerca della convenienza, in termini di prezzi bassi, sconti, promozioni e orientamento verso fasce prezzo/insegne più convenienti sarà un elemento dominante nelle scelte dei consumatori e nelle strategie delle aziende”.
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Alimentando.info del 27/02/2024)
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