Dopo l'abolizione a livello federale del diritto all'interruzione volontaria di gravidanza da parte della Corte Suprema americana, diversi Stati stanno organizzando la loro risposta. Il Senato dello Stato di New York ha adottato, venerdì 1 luglio, “un emendamento per codificare nella Costituzione i diritti all'aborto e alla contraccezione”, secondo un comunicato stampa di questa assemblea che si trova ad Albany.

Il Senato del quarto stato più popoloso della nazione, a maggioranza democratica, ha approvato l'emendamento con 49 voti favorevoli e 14 contrari. I repubblicani erano divisi sul testo, che alla fine sei di loro hanno approvato.
Questo testo, che dovrà ancora essere votato dall'altra camera del Congresso statale, l'Assemblea, poi adottato con referendum popolare prima di entrare in vigore al più presto nel 2024, prevede anche la tutela dei diritti relativi a "genere, disabilità, orientamento sessuale, nazionalità, comunità o età”.

L'incisione sulla pietra del diritto all'aborto nelle costituzioni statali degli Stati Uniti era iniziata prima della sentenza shock della Corte Suprema del 24 giugno che poneva fine alla garanzia legale federale dell'aborto a livello nazionale.

Una dozzina di stati "progressisti" che affermano di essere "santuari" dell'aborto, in particolare negli Stati Uniti nordorientali e occidentali - Vermont, Maryland, California, Washington - lo hanno già fatto o si stanno preparando a farlo.

“Un grande passo avanti per il nostro Stato mentre altri fanno un passo indietro”
"Ci rifiutiamo di restare a guardare mentre la Corte Suprema attacca i diritti dei newyorkesi", ha scritto su Twitter il governatore di New York Kathy Hochul.
"L'inversione di rotta su Roe e Wade è una chiara prova che lo Stato di New York deve continuare a essere in prima linea nella nazione nella protezione delle donne e dei diritti individuali", ha affermato Andrea Stewart-Cousins, capo della maggioranza democratica al Senato di New York.
"È un grande passo avanti per il nostro stato mentre altri stanno facendo un passo indietro e una presa di posizione importante contro gli attacchi della Corte Suprema ai nostri diritti", ha aggiunto.
(Afp)
 
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