L'Unione europea ha raggiunto un accordo politico sul Digital Services Act (Dsa), per il quale le grandi compagnie tecnologiche dovranno sottostare ai requisiti dell'Ue per limitare i contenuti illegali e la disinformazione sulle loro piattaforme. I rappresentanti del Parlamento europeo, della presidenza di turno francese del Consiglio dell'Ue e della Commissione hanno trovato un accordo nelle prime ore di oggi su una nuova normativa che definisce come le "Big Tech" debbano moderare e gestire i loro contenuti. L'accordo e' arrivato dopo una negoziazione durata 16 ore e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, l'ha definito "storico". "Le nostre nuove regole proteggeranno gli utenti online, garantiranno la liberta' di espressione e opportunita' per le imprese", ha aggiunto. "Cio' che e' illegale offline sara' effettivamente illegale online nell'Ue" e questo e' "un segnale forte per persone, aziende e Paesi in tutto il mondo", ha scritto in un messaggio su Twitter. 

 Il Dsa mira a limitare la circolazione di immagini di abusi su minori, contenuti afferenti al terrorismo e prodotti pericolosi. I regolatori vigileranno sugli sforzi delle societa' tecnologiche volti a fermare la diffusione di disinformazione in circostanze come la pandemia di coronavirus o la guerra in Ucraina. Le multe per la mancata osservanza dei requisiti europei potranno arrivare fino al sei per cento dei ricavi globali delle societa' in questione. La sanzione maggiore sarebbe pero' il divieto sulle compagnie che dovessero ripetutamente violare la normativa. Il Dsa potrebbe entrare in vigore prima della fine dell'anno. In base al Dsa, la Commissione vigilera' su quasi 30 grandi imprese con oltre 45 milioni di utenti nell'Ue.
(Nova)

 
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