La spesa dell'Unione europea continua a essere inficiata da errori. È il giudizio che arriva dalla Corte dei conti europea nella relazione sull'esercizio finanziario 2020 deII'Ue pubblicata ieri. Per il secondo anno consecutivo viene espresso un giudizio negativo sulla spesa Ue. Non solo. La Corte dei conti europea mette in guardia anche sul futuro individuando rischi sulla gestione finanziaria dei fondi Ue messi a disposizione per far fronte alla crisi provocata dalla diffusione del coronavirus. «In vista delle grandi sfide che abbiamo davanti dobbiamo vigilare ancora di più sulla solidità finanziaria dell'Ue - ha detto il presidente della Corte Klaus Heiner Lehne. É ovvia la necessità di effettuare controlli efficaci su come vengono spesi i soldi nonché sull'ottenimento dei risultati attesi». La Corte, si legge in una nota, ha riscontrato che il livello complessivo delle irregolarità nelle spese dell'Ue è rimasto stabile, a| 2.7% per il 2020. Per il 2020, oltre la metà (59%) della spesa controllata è stata ritenuta ad alto rischio, un ulteriore aumento rispetto al 2019 (53%) e agli esercizi precedenti. Secondo la Corte, le norme e i criteri di ammissibilità sono spesso complessi, aumentando la probabilità di errori.
Altro dato: l'assorbimento dei Fondi strutturali e d'investimento europei da parte degli Stati membri continua ad essere più lento del previsto. A fine 2020 solo il 55% dei finanziamenti Ue decisi per il 2014-2020 era stato erogato. Vi sono notevoli differenze tra gli Stati membri. Mentre la Finlandia aveva assorbito il 79% della propria dotazione totale entro la fine del 2020, i tre Stati membri in cui il tasso di assorbimento è stato il più basso (Italia, Croazia e Spagna) avevano utilizzato solo il 45% circa degli importi impegnati.
(Ilsole24Ore)

 
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