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 SVEZIA - SVEZIA - Giovane paraplegica chiede il distacco dal respiratore
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Notizia 
19 marzo 2010 15:44
 
Il quotidiano Svenska Dagbladet scrive che una donna di 31 anni completamente paralizzata e con una malattia neurologica degenerativa congenita ha chiesto alle autorità svedesi d'autorizzare i medici a staccare il respiratore cui è collegata da 25 anni. Il caso potrebbe essere il primo a costringere la Direzione nazionale di sanità e benessere a pronunciarsi sui limiti dell'eutanasia attiva -proibita in Svezia, ma molto dibattuta in questi ultimi mesi. Collegata al respiratore da quando aveva 6 anni, la giovane reclama il diritto del paziente di decidere se proseguire o no un trattamento che lo tiene in vita, e chiede alle autorità di darle una risposta prima dell'estate. Nella lettera, dettata agli assistenti dell'ospedale di Danderyd di Stoccolma, la donna manifesta il suo "espresso desiderio" che sia concesso ai medici di anestetizzarla e poi sconnetterla dal respiratore per poter porre fine alla propria vita in modo dignitoso "quando ancora conservo il mio corpo e il mio cervello". "Aiutate i servizi sanitari ad aiutarmi. Nessun essere umano al mondo può affrontare di asfissiarsi da solo in stato cosciente senza provare panico. Se l'avessi potuto fare da sola, l'avrei fatto" dice nella missiva pubblicata dal giornale.
Il suo medico si è messo in contatto con il Comitato etico dell'Ordine dei medici per avere lumi e ha avuto una risposta favorevole al desiderio della paziente. Il Comitato ha anche sollecitato la Direzione nazionale di sanità e benessere affinché si pronunci e chiarisca la situazione.
Di eutanasia attiva e del divieto si parla molto in Svezia dopo il caso di  una dottoressa dell'ospedale pediatrico Astrid Lindgren, accusata d'omicidio di un bambino prematuro cui aveva somministrato forti dosi di morfina quand'era in stato terminale.
"Il desiderio della paziente che s'interrompa il trattamento dev'essere soddisfatto. Il contrario sarebbe assistenza forzata. E' una persona pienamente capace che ha espresso il desiderio di morire da lungo tempo", spiega la presidente del Comitato, Ingemar Engstroem.
 
 
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