Il governo greco ha approvato giovedì un disegno di legge per la legalizzazione del matrimonio e dell’adozione tra persone dello stesso sesso grazie ai voti dei partiti progressisti dell’opposizione, mentre 51 deputati del partito conservatore Nuova Democrazia (PPE) si sono opposti.
La questione ha diviso il partito al potere e ha scatenato un intenso dibattito nell’ultimo mese, con la Chiesa greco-ortodossa, influente nella politica greca e vicina a Nuova Democrazia, che si è opposta fermamente alla legge.

Ha persino chiesto una votazione per appello nominale per fare pressione sui politici.

Alla fine la legge è stata approvata con 176 voti su un parlamento di 300 membri. Il principale partito di opposizione di sinistra Syriza, la Nuova Sinistra e i socialisti (Pasok) hanno appoggiato la legge.

Tutti e tre i partiti di estrema destra e 51 deputati di Nuova Democrazia – che rappresentano la fazione conservatrice o addirittura di ultradestra – si sono opposti fermamente alla legge o si sono astenuti durante la votazione.

L’ex primo ministro Antonis Samaras, membro di Nuova Democrazia e noto per il suo approccio di destra, ha guidato il gruppo di oppositori.
“Il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è un diritto umano”, ha dichiarato Samaras durante un discorso al Parlamento greco.

Da parte sua, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, considerato rappresentante della fazione liberale del suo partito, ha affermato che “il matrimonio non è altro che il culmine dell’amore di due persone” e ha aggiunto che il mancato riconoscimento del matrimonio omosessuale ha portato a gravi disuguaglianze.

All’inizio della settimana, la deputata di Syriza Elena Akrita ha accusato il partito al governo di “tragica incoerenza ideologica” riguardo a un voto così storico sui diritti fondamentali.

“Nuova Democrazia non è progressista, semplicemente non avevano altra scelta che accelerare le cose con questa legge […] soprattutto dopo che la Grecia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”, ha dichiarato a Euractiv.

Gli analisti di Atene ritengono che la spaccatura sia un duro colpo per il partito al governo.

Alcuni prevedono che la fazione dell’ultradestra si intensificherà nei mesi successivi, causando diversi grattacapi a Mitsotakis.

Attivista: Non abbastanza
Nel frattempo, Despina Paraskeva-Veloudogianni, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Grecia, ha commentato che la legge, pur apportando cambiamenti molto significativi, non consente la piena uguaglianza dei genitori non biologici e non riconosce le identità al di là del genere binario.
“Non facilita l’accesso alla tecnologia di riproduzione assistita per le coppie dello stesso sesso, gli uomini single, i transgender e le persone intersessuali. Inoltre, non modifica una disposizione che impedisce di cambiare il nome e il genere di una persona transgender nel certificato di nascita dei suoi figli”, ha dichiarato.
L’inclusione della procreazione medicalmente assistita è stata respinta, con Mitsotakis che ha dichiarato di non voler permettere alla Grecia di diventare “l’esperimento dell’Europa”.

[Sarantis Michalopoulos | Euractiv.com] CHI PAGA ADUC
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