Le autorità dell'Honduras hanno annunciato venerdì 14 Giugno una serie di misure volte a ridurre la criminalità organizzata, tra cui la costruzione di una nuova prigione, processi di massa e la designazione dei membri delle bande come terroristi.
La presidente
Xiomara Castro ha affermato in una rete nazionale che le forze di sicurezza dovrebbero essere dispiegate per "eseguire interventi con urgenza in tutti i comuni del paese con la più alta incidenza di crimini di sicari, traffico di droga, estorsione, rapimento, traffico di armi, illecite associazioni e riciclaggio di denaro”.
Le misure sono simili a quelle adottate dal presidente salvadoregno, Nayib Bukele, con i processi di massa contro presunti membri delle bande e la costruzione di una “mega prigione”.
Nel paese vicino, le misure hanno attirato le ire dei gruppi per i diritti umani che hanno denunciato gli abusi, ma hanno ridotto i tassi di omicidi, guadagnando una diffusa popolarità a Bukele.
Funzionari del governo honduregno hanno annunciato l'intenzione di costruire immediatamente
una prigione con una capacità di circa 20.000 persone in un'area spopolata tra i dipartimenti orientali di Olancha e Gracias a Dios.
Ciò amplierebbe notevolmente l’attuale capacità carceraria del paese, che ospita circa 20.000 detenuti in 25 carceri in condizioni di sovraffollamento.
Il Congresso del Paese dovrebbe riformare il codice penale in modo che i trafficanti di droga e i membri di bande criminali come i "maras" che commettono crimini specifici, come quelli elencati da Castro, siano designati come "terroristi" e affrontino processi collettivi.
Héctor Gustavo Sánchez, capo della Polizia Nazionale, ha affermato che è stata distribuita una lista di "autori intellettuali, leader identificati e membri di maras e bande" per il loro arresto immediato.
Verranno inoltre condotte operazioni per individuare e distruggere piantagioni di marijuana e foglie di coca, utilizzate per la produzione di cocaina, nonché centri di lavorazione illegali della droga.
L’Honduras ha dichiarato lo stato di emergenza nel dicembre 2022, sospendendo alcuni diritti garantiti dalla Costituzione, per combattere l’aumento della criminalità attribuita alla criminalità organizzata.
(Reuters)
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