Garantire la chiusura dei negozi nelle principali festività nazionali. Fratelli d'Italia lancia la sua proposta per istituire per legge l'obbligo di almeno sei giorni di saracinesca chiusa a Capodanno, Pasqua, il Primo Maggio, Ferragosto, Natale, Santo Stefano. Obiettivo, consentire ai lavoratori della grande distribuzione, ma anche delle attività più piccole, il diritto a curare i propri interessi personali, famigliari, religiosi e culturali nelle giornate di festa. Per chi trasgredisce una multa fino ai 12.000 euro e, nei casi più gravi e di recidiva, la sanzione accessoriala della chiusura dell'esercizio commerciale da uno a dieci giorni. La recidiva si verifica qualora la violazione sia stata commessa per due volte in un anno, anche se il responsabile ha proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione. Resta fermo il principio generale secondo il quale le attività commerciali sono svolte senza dover rispettare orari di apertura e chiusura, individuando le eccezioni dei giorni festivi. La proposta è stata presentata alla Camera dal capogruppo Fdi Galeazzo Bignami, dal presidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto e dal primo firmatario Silvio Giovine. Il proponente spiega: "E' un provvedimento che riteniamo innanzitutto di buon senso con cui intendiamo superare quanto previsto dal decreto Salva-Italia del Governo Monti che di fatto aveva sottratto a Regioni e Comuni la facoltà di regolamentare le aperture festive. La ratio è quella di incidere soprattutto sulla qualità della vita dei lavoratori. Pensiamo a migliaia di impiegati in un settore strategico della nostra economia, com'è quello del commercio, che riteniamo abbiano tutto il diritto di poter trascorrere queste giornate di festa con le proprie famiglie. Ma vogliamo porre attenzione anche ad un altro tema: il sostegno diretto e indiretto agli esercizi di vicinato, ai negozi di prossimità, quelle realtà che hanno un importantissimo ruolo sociale e che forse sono state quelle messe maggiormente in difficoltà dalle liberalizzazioni del governo Monti perchè si sono dovute poi mettere in concorrenza con strutture molto più attrezzate e le conseguenze sono state maggiori costi a fronte di minore introiti. Il testo, qualora dovesse essere approvato in maniera definitiva - conclude Giovine - ci metterà in linea con quanto previsto in tutto il resto d'Europa. Francia e Germania hanno delle regolamentazione più o meno rigide addirittura sulle domeniche. Abbiamo apprezzato la disponibilità di Federdistribuzione. Noi non vogliamo colpire qualcuno, vogliamo solo che un lavoratore a Natale, piuttosto che a Pasqua e Ferragosto, abbia il diritto di godersi la famiglia".
(Dire)
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA