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 U.E. - U.E. - Pay tv taroccate. In 5 milioni erano abbonati
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19 settembre 2019 7:27
 
Per la modica cifra di 12 euro al mese vedevano comodamente seduti sul divano di casa partite, film, serie e fiction trasmesse da Sky, Mediaset, Dazn, Netflix, Infinity e da tutte le principali pay tv italiane ed estere. Ma ora rischiano una multa da 2.500 a 25.822 euro e addirittura da sei mesi e tre anni di carcere. Brusco risveglio per i 5 milioni - ma secondo alcuni la stima e' approssimata per difetto - di utenti italiani delle IPTV (Internet Protocol Television) illegali: la Guardia di finanza e la Polizia postale, con due indagini parallele e nell'ambito di una controffensiva diretta a livello europeo da Eurojust ed Europol - hanno 'chiuso' Xtream Codes, la piattaforma internazionale piu' diffusa tra i pirati informatici e oscurato, di fatto, almeno 700 mila 'abbonati'. Ventitre' gli indagati nell'operazione "Black IPTV", condotta dalle Fiamme gialle e coordinata dalla procura di Napoli. Gli specialisti del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno sequestrato carte di credito, conti correnti e risorse informatiche per il web a societa' con sedi in diversi Paesi europei: perquisizioni sono scattate in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria. Smantellate le centrali del network, ideato da due cittadini greci (uno dei quali arrestato in flagrante a Salonicco), per gestire spazi informatici attraverso i quali ritrasmettere su larga scala, anche in Italia, "flussi audiovisivi" protetti da copyright: ingenti i danni per i titolari dei diritti, senza contare le 600 mila persone che avrebbero perso il posto in seguito a crisi aziendali e le distorsioni del mercato legale. Un "sofisticato" e "florido" sistema di frode, scrive il gip nel decreto di sequestro preventivo, con "una platea indefinita di clienti, che va oltre i confini nazionali": gli investigatori si sono imbattuti in indirizzi Ip collegati a Usa, Russia e Belize. "Al momento non e' emerso alcun collegamento con la criminalita' organizzata", ha spiegato in una conferenza stampa il colonnello Giovanni Reccia, comandante del Nucleo, "ma le indagini vanno avanti e saranno valutati con attenzione soprattutto i flussi finanziari".
Significativi anche i numeri di "Eclissi", l'operazione condotta dalla Polizia postale con il coordinamento della procura capitolina: c'e' voluta un'indagine tecnica estremamente accurata sulla diffusione dei segnali in streaming per risalire alle 'sorgenti' estere dalle quali partiva il segnale pirata. Gli agenti hanno bloccato 30 IPTV, individuato 200 tra conti PayPal, postepay, conti correnti bancari e wallet bitcoin e sequestrato oltre 200 server e 80 domini. Quattro i livelli dell'organizzazione, pensata su uno schema piramidale con il coinvolgimento operativo di soggetti residenti in Paesi diversi e non noti gli uni agli altri, ma legati stabilmente per "costruire i vari tasselli della struttura". Al primo livello la stipulazione di abbonamenti regolari per acquisire i contenuti protetti da copyright, al secondo la predisposizione delle infrastrutture tecniche necessarie alla ritrasmissione dei segnali video su larga scala attraverso server esteri, al terzo la piattaforma - la Xtream Codes Ltd - incaricata di mettere a disposizione dell'associazione criminale il software di amministrazione che offriva la possibilita' di creare da zero il proprio servizio IPTV illegale, al quarto i soggetti dediti all'acquisto di pacchetti di contenuti e alla rivendita dei servizi di IPTV illegale al cliente finale. Cliente che da tutta questa storia rischia di rimediare danni non solo per il portafoglio e la fedina penale, ma anche per la privacy: il "pezzotto", nome gergale del decoder necessario alla ricezione delle tv online pirata, inserito nella rete Wi-fi domestica diventa un potenziale 'cavallo di Troia'. "Non si puo' escludere la possibilita' - avverte la Polizia postale - che questo tipo di apparecchiatura possa effettuare un'intrusione nei sistemi informatici connessi o che possa spiare le nostre azioni". Amministrato da remoto dai malfattori, potrebbe interferire, ad esempio, con il sistema di video sorveglianza o con l'antifurto di casa. 
 
 
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