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 SPAGNA - SPAGNA - Primo trapianto spagnolo grazie al 'buon samaritano'
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Notizia 
12 marzo 2010 10:18
 
La Spagna sta per varcare l'ultima resistenza per acquisire organi da trapiantare -in questo caso i reni. Dopo il ricorso a persone decedute e ai famigliari o agli amici del paziente, ora prepara il primo trapianto col sistema del "buon samaritano". E' una modalità abbastanza comune nei paesi anglosassoni, e consiste nel fatto che una persona offre uno dei suoi reni non importa a chi; spetta all'Organizzazione nazionale dei trapianti (ONT) decidere chi dovrà beneficiarne. Dell'attuale donatore si sa solo che è uomo, andaluso, giudicato idoneo dal punto di vista medico e psicologico.
La possibilità che una persona viva ceda uno dei propri organi è prevista dalla legge del 1979, segnala ONT. Solo che è stata poco usata finora. Ma da quando sono diminuiti gli incidenti stradali, servono più donatori vivi. E non sempre i parenti o gli amici hanno organi compatibili, anche per una questione d'età o di funzionalità dell'organo. 
Capita che persone offrano altruisticamente un rene, e di recente anche parte del fegato, ma finora ONT aveva sempre declinato l'offerta. In primo luogo, perché nei decenni scorsi le tecniche d'espianto erano meno sicure, mentre oggi l'estrazione tramite laparoscopia è semplice e senza rischi; in secondo luogo, perché si possono sospettare interessi occulti o estorsivi da parte del donatore; infine, c'è il fatto che se una persona dona il sangue, il recupero avviene in 4 ore,  per il midollo occorre una settimana, mentre il rene è un organo essenziale: a 50 anni uno può soffrire d'insufficienza renale e quindi aver bisogno di tutt'e due i reni. Da ciò discende che il donatore, pur non mettendo a rischio la vita, dovrà essere ben tutelato, e comunque resta imprescindibile il consenso informato. 
 
 
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