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 ITALIA - ITALIA - Rapporto comunicazione, tv e Facebook fonti piu' usate. Censis
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Notizia 
28 marzo 2025 11:15
 
Oggi le prime cinque fonti di informazione piu' utilizzate dagli italiani sono: i telegiornali (47,7%), Facebook (36,4%), i motori di ricerca su internet (23,3%), le televisioni all news (18,9%) e i siti web di informazione (17,2%).
Appena sotto questa classifica troviamo Instagram (16,7%), YouTube (15,5%) e TikTok (14,4%).
Sebbene il 50,7% degli italiani reputi che tv, radio e quotidiani non siano piu' cosi' imprescindibili, il restante 49,3% non li considera superflui.
Questi sono i principali risultati del 20 Rapporto sulla comunicazione del Censis, promosso da Mediaset, Rai, Intesa Sanpaolo e Tv2000, presentato oggi a Roma da Andrea Toma.
Tra i 14 e i 29 anni si consolida l'impiego delle piattaforme legate all'immagine. Il 78,1% dei giovani, infatti, dichiara di utilizzare Instagram, il 77,6% e' utente di YouTube, il 64,2% sceglie TikTok (contro il 35,4% della popolazione totale).
Molto presenti i giovani sulle piattaforme di messaggistica (quasi totalmente rappresentati su WhatsApp con l'87,4%, ma rilevanti anche su Telegram con il 42,9%) e sulle multipurpose come Amazon (60,1%).
Per quanto riguarda l'informazione digitale, solo il 37,6% si definisce un patito dell'informazione online e il 62,4% dichiara di non avere un rapporto esclusivo con questo genere di mezzo d'informazione.
Al contrario, tra i giovani si registra un rifiuto nei confronti dei media tradizionali (70,3%).
In ogni caso, l'informazione interessa: l'85,0% degli italiani (e l'80,0% dei giovani) ritengono che sia un diritto e un dovere di tutti tenersi informati. Inoltre, il 75,5% degli italiani e' d'accordo nell'affermare che, nonostante i molti difetti, l'informazione sia imprescindibile. Il 55,9% degli italiani, inoltre, condivide l'opinione in base alla quale i social media dovrebbero permettere ai propri utenti di esprimersi liberamente su qualsivoglia argomento e in qualsiasi modo, senza restrizioni sui contenuti.
Tuttavia, di questi, il 38,6% e' d'accordo nel consentire la liberta' di espressione, ma ritiene necessario introdurre alcune limitazioni minime per contenuti pericolosi. In una posizione piu' radicale si colloca il 17,3%, che ritiene, invece, prioritaria la garanzia di un'assoluta libera' di espressione. Sul versante opposto, il 40,4% considera necessaria l'introduzione di limiti alla liberta' di espressione.
Di questi, il 29,6% esprime una posizione piu' moderata ritenendo opportuno il rispetto di regole di base per moderare i contenuti, mentre solo il 10,8% pensa sia necessaria una rigorosa regolamentazione. (AGI) 


 
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