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 ITALIA - ITALIA - Riciclaggio, evasione fiscale, Fastweb e Telecom Italia Sparkle: lo Stato 'recupera' mezzo miliardo di euro
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Notizia 
8 aprile 2010 9:51
 
Ricche fideiussioni in favore dello Stato grazie al lavoro degli inquirenti della Procura di Roma. Nell'ambito dell'inchiesta sulla rete di riciclaggio internazionale, e grazie all'accordo con le società indagate Fastweb e Telecom Italia Sparkle, sono stati di fatto messi a disposizione dell'Agenzia delle entrate la somma complessiva di oltre 542 milioni di euro. E cosí le imprese hanno evitato il commissariamento, che era stato chiesto dall'ufficio dell'accusa.
In particolare Telecom Italia Sparkle verserà presto 298 milioni di euro, attraverso la capogruppo Telecom Italia, al ministero delle finanze. A questa cifra si aggiungerà una fideiussione di 123 milioni, per le sanzioni da Iva non pagata. E il quadro, per quanto concerne Tis, si chiude con 72 milioni che saranno dati agli uffici giudiziari, sempre tramite una fideiussione. Questa somma serve a garanzia di quanto sarebbe da confiscare. "E' l'utile illecito individuato e che è stato messo a disposizione con grande collaborazione", si sottolinea.
Fastweb, invece, verserà grazie ancora a delle fideiussioni, 38 milioni per l'Iva evasa e altri 11 saranno messi a disposizione delle casse dell'Erario. "In questo modo lo Stato non dovrà aspettare la fine del processo, qualche anno, per riprendere ció che gli era dovuto al momento", si spiega. In merito all'altro filone dell'inchiesta, che riguarda i legami e le connessioni con la criminalità, che vede Gennaro Mokbel tra i principali indagati, le indagini vanno avanti.
Le verifiche e gli accertamenti, dopo i sequestri proseguono in molti paesi e città oltrefrontiera: dalla Francia all'Inghilterra, Lussemburgo e Svizzera, Dubai e Hong Kong, Seichelles e Singapore, Panama e Cipro. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. I pubblici ministeri, che stanno sviluppando le diverse tranche dell'indagine, sono Francesca Passaniti, Giovanni Bombardieri e Giovanni Di Leo.
 
 
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