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 ITALIA - ITALIA - Spese senza contanti. Banca d'Italia: oltre metà cashless
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21 novembre 2023 12:17
 
 I pagamenti con strumenti alternativi al contante, a partire dalle carte, hanno acquisito in Italia maggiore importanza e rappresentano oltre la metà delle spese totali presso i punti vendita fisici. Lo affferma il "Report on the payment attitudes of consumers in Italy: results from the ECB SPACE 2022 survey" diffuso oggi da Banca d'Italia. Il rapporto presenta i risultati italiani dell'indagine sui comportamenti dei consumatori dell'area dell'euro condotta dalla Banca centrale europea (Bce) tra la fine del 2021 e la prima metà del 2022 ("Study on the payment attitudes of consumers in the euro area - SPACE 2022"). Lo scopo principale del documento è fornire informazioni aggiornate sulle tendenze nell'utilizzo degli strumenti di pagamento in Italia. Inoltre, ove possibile e utile, il rapporto confronta i risultati italiani con quelli dell'area dell'euro e con quelli della precedente edizione, condotta nel 2019, e dell'indagine Study on the use of cash by households in the euro area - SUCH, condotta nel 2015-16. I dati nel rapporto mostrano che, sebbene il contante rimanga lo strumento di pagamento principale presso il Punto Vendita (POS) fisico, specialmente per gli acquisti di valore ridotto (fino a 50 euro), il suo utilizzo è diminuito rispetto ai risultati delle indagini precedenti. In termini di valore delle transazioni, i pagamenti con strumenti alternativi al contante hanno acquisito maggiore importanza e rappresentano oltre la metà delle spese totali presso il POS.

I pagamenti con strumenti elettronici stanno complessivamente aumentando, supportati anche dalla crescita del commercio elettronico, segnala ancora il rapporto. Le carte, oltre a rappresentare il principale concorrente del contante per le transazioni, continuano a essere lo strumento di pagamento più utilizzato, in termini sia di numero sia di valore, per le transazioni relative ad acquisti online. In particolare, i pagamenti in contanti rappresentano il 69% del totale dei pagamenti (86% nel 2016; 82% nel 2019), rispetto al 26 % di transazioni con carte (13% nel 2016; 16% nel 2019) e circa il 4% con altri strumenti (1% nel 2016; 2% nel 2019) di cui il 2% con app mobile (trascurabili nelle rilevazioni precedenti). Tuttavia, in un confronto tra paesi, l'Italia rimane ancora uno dei paesi con la maggiore dipendenza dal contante nell'area dell'euro. In termini di valore delle transazioni, i pagamenti non contanti sono aumentati, raggiungendo il 51% (32% nel 2016; 42% nel 2019) del totale degli acquisti presso punti vendita fisici. e riducendo il divario con l'area euro

Il contante resta di gran lunga lo strumento prevalente per gli acquisti di modico valore (fino a 50 euro), anche se con sfumature diverse, in quanto rappresenta il 76% (89% nel 2016 e 2019) delle transazioni fino a 30 euro e il 54% (63% nel 2016; 61% nel 2019) dei pagamenti compresi tra 30 e 50 euro. Il contante cessa di essere lo strumento dominante per gli acquisti compresi tra 50 e 100 euro, rappresentando il 45% (51% nel 2016; 54% nel 2019) di tutti i pagamenti di questa fascia. Le carte restano lo strumento più frequentemente coinvolto negli acquisti di valore elevato poiché vengono utilizzate nel 53% (42% nel 2016; 45% nel 2019) degli acquisti superiori a 100?. Nell'area euro il contante presso i punti vendita fisici è meno utilizzato in tutte le fasce di valore che in Italia. Il rapporto rileva anche come sia migliorata l'accettazione di strumenti cashless presso i punti vendita, in quanto il contante è l'unico strumento accettato solo nel 26% delle transazioni regolate in contanti (40% nel 2019), in linea con i dati dell'area euro. La quota dei pagamenti online, dal canto suo, è aumentata significativamente nel tempo, raggiungendo il 16% del totale dei pagamenti non ricorrenti (6% nel 2019) e confermando la tendenza osservata nell'intera area euro. Per quanto riguarda le transazioni da persona a persona (P2P), i pagamenti in contanti sono rimasti stabili all'85% del totale dei pagamenti P2P (86% nel 2019), a differenza dell'area euro, dove l'utilizzo del contante è diminuito soprattutto a favore dei pagamenti mobili. 

Come nell'area euro, per i pagamenti ricorrenti, l'addebito diretto è lo strumento più utilizzato, mentre il contante è poco èresente. Il 77% degli intervistati nella rilevazione ottiene contanti prelevando dalla rete ATM, contro l'11% dalle proprie riserve e il 7% presso uno sportello bancario o postale. Come nel 2019, il 93% degli intervistati italiani è soddisfatto delle condizioni di accesso al contante. L'Italia è uno dei paesi dell'area euro con il tasso più basso di persone che dichiarano difficile l'accesso al contante. Infine, la quota di consumatori che dichiarano di possedere cripto-asset è stabile al 2% (come nel 2019), il dato più basso nell'area euro. Le persone detengono questi beni principalmente a fini di investimento (55%) e in misura minore come mezzo di pagamento (15%).
(Askanews)
 
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