Tassa sugli extraprofitti bancari, ovvero tanto rumore per nulla. Anche dal punto di vista del gettito. Se inizialmente il governo italiano sperava di rastrellare tra 2 e 3 miliardi di euro grazie alla tassa straordinaria a carico degli istituti di credito, aver dato a questi ultimi la possibilità di scegliere se pagare o aumentare le proprie riserve di capitale falcidierà gli introiti. Unicredit, ad esempio, ha preferito aumentare di 1,1 miliardi di euro le riserve non distribuibili piuttosto che pagare 440 milioni di tasse. Intesa Sanpaolo 2,07 miliardi per evitare 828 milioni. Mediobanca 250 milioni per non sborsarne 100. Alla fine il gettito dovrebbe essere di almeno il 70% inferiore rispetto a quanto ipotizzato inizialmente.
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