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 ITALIA - ITALIA - Vendita farmaci online. Federanziani e' contraria
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13 luglio 2010 8:54
 
"La federazione delle associazione della terza eta', Federanziani, prende posizione in merito alla possibilita' della vendita dei farmaci on-line. In primo luogo, Federanziani ricorda che i risultati emersi da un'indagine condotta dalla European Alliance for Access to Safe Medicines (Eaasm) su piu' di cento siti che commercializzavano prodotti farmaceutici ha dimostrato che, in moltissimi casi, ci si trova di fronte a vere e proprie truffe". E' quanto si legge in un comunicato stampa di Federanziani. "Delle cento 'farmacie' analizzate per la ricerca, ben il 95,6 per cento non risultava infatti registrato ad alcun albo di categoria: operava cioe' in totale assenza di autorizzazione. In circa il 94,5 per cento dei casi, poi, non era possibile risalire al nominativo di un farmacista che ne fosse titolare. Nella maggioranza dei casi, infine, non erano riportati ne' un indirizzo postale ne' un numero telefonico al quale rivolgersi per eventuali richieste, informazioni o reclami. Per quanto riguarda la qualita' del 'prodotto', nel 30 per cento dei casi, una volta avvenuta la transazione, l'incauto cliente non riceveva nulla o, peggio ancora, incorreva nel furto dei dati personali o nella clonazione della carta di credito. Solo il 38 per cento delle specialita' acquistate era in linea con quelle richieste. Il 62 per cento dei farmaci risultava invece essere contraffatto, privo cioe' del principio attivo che ne e' alla base o con una quantita' di questo molto piu' bassa del necessario. Nel 16 per cento dei casi poi i farmaci non erano autorizzati alla vendita nell'Unione Europea e nel 33 per cento mancava il foglietto illustrativo per il paziente.
Le false confezioni riportavano loghi malamente copiati, colori diversi dalle confezioni originali, blister rovinati e incompleti. Secondo il presidente di Federanziani, Roberto Messina, 'e' ovvio che un farmaco contraffatto sia estremamente pericoloso per chi lo assume, potendosi trattare di qualsiasi cosa, da innocenti caramelle di zucchero a temibili sostanze tossiche'. Il presidente ha poi aggiunto che anche nel caso in cui il farmaco contenga realmente il principio attivo richiesto, assumerlo senza consulenza medica espone a notevoli rischi per la salute, specialmente gli anziani, i maggiori utilizzatori-consumatori di farmaci.
'Basti pensare - aggiunge Messina -, all'errata posologia, scarsa considerazione degli effetti collaterali, possibili interazioni con altri medicinali: sono solo alcune delle potenziali conseguenze di uno scriteriato fai da te'.
L'Istituto Superiore di Sanita' ricorda che 'i farmaci contraffatti non sono equivalenti in qualita', sicurezza ed efficacia ai corrispondenti farmaci originali. Anche quando sono di qualita' adeguata e contengono la corretta quantita' di principio attivo, la loro produzione non avviene secondo le norme di good manufacturing practice (Gmp) imposte al prodotto autentico dall'industria farmaceutica. La potenziale pericolosita' di un farmaco contraffatto puo' riguardare il principio attivo, gli eccipienti e il confezionamento. Non vanno inoltre sottovalutati i rischi che possono derivare da una non idonea conservazione del farmaco nel periodo che intercorre dalla sua produzione all'immissione sul mercato'.
Infine si e' domandato il presidente di Federanziani 'chi si assumerebbe il rischio di tutto cio'?' L'unica logica soluzione, secondo Federanziani, e' ritenere irrinunciabile il binomio farmaco-farmacista: non e' pensabile che la dispensazione dei medicinali possa avvenire al di fuori della tutela esercitata da un professionista".
"Le farmacie online vanno viste come un'estensione di quelle territoriali. E' chiaro che vanno stabilite regole precise e sistemi di controllo ad hoc, ma non si puo' pensare di tenere internet fuori da questo comparto". Parola del ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenuto oggi alla trasmissione radiofonica 'Radio anch'io' su Radio 1, in cui si e' affrontato il tema del possibile via libera anche in Italia della vendita online dei medicinali per cui non e' necessaria la ricetta medica.
"L'idea e' quella di mettere ordine in questo settore". Per il ministro, infatti, studiare e regolamentare sistemi di vendita online, "inserendo rigidi paletti e garanzie precise", potrebbe essere un modo per sanare la situazione attuale. "Attualmente il 60-90% dei farmaci acquistabili online sono contraffatti. Spesso si tratta di medicinali dove non e' affatto garantito che ci sia il principio attivo. Insomma non sono controllati, e in alcuni casi possono essere anche molto rischiosi per la nostra salute".
Oltre alla contraffazione un altro rischio della vendita dei farmaci sul web e' quello legato all'abuso. "E' evidente che bisogna costruire un sistema che eviti l'abuso", afferma il ministro. "Anche perche' i farmaci vanno usati solo quando sono necessari. L'importante e' seguire uno stile di vita sano". Sull'abuso dei farmaci e' intervenuto anche il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Guido Rasi: "In Italia, negli ultimi 10 anni, il consumo di farmaci e' aumentato del 60%, ma non c'entra il canale. Internet o no, cambia poco. L'Aifa - ha detto Rasi - e' prontissima a condividere il progetto del ministro".
 
 
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