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No al commissario Fitto. Il mongolo italiano
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Stati uniti d'europa di Vincenzo Donvito Maxia
5 settembre 2024 9:37
 

Ha fatto scalpore, per chi ancora prova un sentimento del genere, che il regime della Mongolia non abbia arrestato Putin in esecuzione di una mandato  d’arresto della Corte penale internazionale per il presidente russo, condannato per crimini di guerra. La Mongolia è tra i Paesi aderenti alla Corte de L’Aja. Sembra che l’approvvigionamento energetico (95% dalla Russia) sia più importante.

In italia non ha creato scalpore la designazione a commissario europeo, da  parte del governo col beneplacito delle opposizioni, di Raffaele Fitto, attuale ministro che ha depositato il disegno di legge per la proroga delle concessioni delle spiagge demaniali ai balneari fino a marzo 2028 (concessioni illegali dal 2006 e che, per il rispetto della legge, ha visto sentenze di Consiglio di Stato, Antitrust e Tribunale Ue, tutte non rispettate).
E sembra che non abbia creato scalpore neanche a Bruxelles (a parte il gruppo parlamentare Renew) che l’Italia abbia approvato un disegno di legge di tal fatta, tant’è che sembra che il ministro Fitto sia anche candidato alla vicepresidenza della commissione.

Bene, con un colpo solo, governo italiano e opposizione parlamentare ci hanno dato un buon esempio di come le leggi non si rispettano e si comprometta azione e credibilità della prossima commissione europea.

Cosa dovremmo pensare noi comuni  sudditi a cui viene chiesto di rispettare le leggi, a maggior ragione in presenza di sentenze (e se non lo facciamo sono dolori di ogni tipo) di queste performance della politica italiana ed europea? Il suddito medio li manderebbe a quel paese e troverebbe un motivo in più per non partecipare al voto e, in tutte le occasioni della propria vita, cercare di “non farsi fottere” dalle leggi (fiscali e non solo) di questi signori. Con l’aggravante che, a parte un manipolo di legalitari come, al momenti, quelli del gruppo Renew, non c’è neanche uno straccio di opposizione a cui potersi riferire per una qualche speranza futura che, “cambiando i fattori, il prodotto cambi”.

Torniamo e finiamo con la nostra Mongolia. Lì il rischio di restare senza luce, qui il rischio di restare senza potere e consenso. Per questo il miglior appellativo al futuro commissario europeo Raffaele Fitto è “Fitto il mongolo”.


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