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Angelique Flowers: la sacralita' della morte atroce, soffocata dalle proprie feci
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Articolo di Pietro Yates Moretti
13 settembre 2008 0:00
 
"Quello che voglio dopo sedici anni di una dolorosa malattia e ora anche di cancro, e' semplicemente una morte tranquilla senza dolore. Ma poiche' l'eutanasia e' stata proibita in Australia, questo mio diritto mi e' ora negato".

Queste alcune delle parole nel video-appello che prima di morire la scrittrice Angelique Flowers ha rivolto al Primo ministro australiano Kevin Rudd. Flowers e' morta lo scorso 19 agosto dopo una lunga battaglia contro il morbo di Chron ed una breve ma dolorosa battaglia contro un tumore al colon. Nonostante il tentativo di reperire una sostanza letale per porre fine al dolore, Flowers e' morta di una morte atroce, soffocata nelle proprie feci.
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"Non credo nello stoicismo. Ammetto liberamente di non essere un'anima coraggiosa che sopporta il dolore e continua come niente fosse", dice la scrittrice. "Ammiro profondamente le persone che riescono a superare le avversita' e le loro sofferenze. Ma io non sono cresciuta grazie alla mia malattia, e non sono diventata una persona migliore grazie ai suoi tormenti."

"Finalmente, abbiamo un primo ministro come Kevin Rudd, un politico ma anche una persona. Un uomo con una coscienza che ha avuto la forza di chiedere scusa alla nostra popolazione indigena, l'integrita' di ratificare il protocollo di Kyoto. Prego il Governo laburista di continuare a  far pulsare quel cuore che ha dimostrato di avere e di assicurare che l'eutanasia sia nuovamente legale. La legge non permette che i cani soffrano come me prima di una inevitabile morte. Sarebbero sottoposti all'eutanasia. Evidentemente, la legge attuale valuta la mia vita meno importante di quella di un cane".

"Sono stata derubata del mio vivere e del mio morire", dice la donna. "Quando vorrei passare quei pochi giorni o momenti preziosi che mi rimangono con le persone che amo, devo invece isolarmi, prendere appunti e trovare risposte, fare ricerche (su come ottenere una morte meno atroce). Se l'eutanasia fosse legale, avrei potuto terminare i miei giorni nel modo da me scelto, trovando pace prima di lasciare questo mondo, e non panico e maggiore sofferenza".

Nel video Flowers mostra indignazione verso la professione medica, specialmente per la sofferenza che l'hanno costretta a subire.

Flowers ha consegnato il film al medico Philip Nitschke e alla sua associazione Exit International, che ha avuto modo di incontrare durante le sue ricerche.

Il fratello Damian ha spiegato che, nonostante le pesanti dosi di morfina e altri antidolorifici, la donna ha sofferto fino all'ultimo istante. E' stato lui a tenere per ore una scodella vicino alla bocca della sorella, mentre vomitava le sue feci.

"La morte e' stata atroce", ha spiegato Damian. "Avrebbe potuto avere una morte molto diversa, salutare le persone che amava, ed andarsene in tranquillita'... Come puo' tutto questo essere giusto? Come puo' una societa' credere che i pazienti terminali debbano essere costretti a soffrire morti atroci?", si chiede il fratello.

Intanto, il leader dei Verdi Bob Brown ha annunciato che introdurra' al Senato australiano una nuova proposta di legge per la legalizzazione dell'eutanasia dopo la trasmissione del video.

La proposta di legge mira ad abolire il Commonwealth Euthanasia Laws Act, la legge federale con cui nel 1997 fu sospesa la legge dello Stato del Northern Territories con cui era stata appena legalizzata l'eutanasia volontaria attiva.

Il testo modifica un altro progetto di legge introdotto dallo stesso Brown a febbraio, il Rights of the Terminally Ill Bill.

Una commissione del Senato aveva gia' preso in esame la proposta di Brown, con i senatori laburisti disponibili a sostenerla qualora vi fossero alcune modifiche.

L'introduzione del nuovo testo "coincide con la straordinaria supplica al Governo laburista di Rudd di introdurre una legge sull'eutanasia da parte della scrittrice di Melbourne Angelique Flowers", ha spiegato il senatore Brown.

"Il coraggioso appello di Angelique dovrebbe far vergognare i politici australiani che ignorano come l'80 percento dei cittadini siano favorevoli alla legalizzazione dell'eutanasia e fiancheggiano gli incalliti sostenitori della politica del 'sappiamo cosa e' bene per te'", ha detto.
 

 
 
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