Il Comune ti riempie di bonus di ogni tipo e poi ti riprende i soldi con le multe per violazione del codice, essenzialmente velocità. E’ l’andazzo dell’amministrazione di Firenze.
Dal 23 maggio al 20 agosto scorso sono 227.445 le multe elevate dagli autovelox, con il primato di viale Etruria (87.816).
Certo, tutti si presume andassero oltre i limiti consentiti, ma ci sarà qualcosa che non funziona visto che questi numeri sono preoccupanti. E questo qualcosa è certamente la politica decisa da Palazzo Vecchio di
reprimere piuttosto che prevenire con informazione e strutture che impediscano velocità (dossi, semafori). Tutti cercano di farsi più furbi e il Comune fa, oggettivamente,
“scuola di delinquenza”.
Una politica di repressione che dovunque viene utilizzata è fallimentare. Si pensi alle droghe illegali: più sequestri e più azioni di polizia, invece di legalizzazione e informazione, hanno portato a più consumatori, più pericoli sanitari e più delinquenza; le pene carcerarie sempre più pesanti, invece di quelle alternative, non hanno fatto diminuire i crimini, ma solo sovrappopolato le carceri con tutte le note conseguenze, tra cui non ultima quella del
“carcere come scuola di delinquenza”.
A fronte della “mascella maschia” mostrata dai nostri amministratori, in attesa e stimolando che cambino queste politiche, non resta che difenderci.
Una sola multa
Chi, multato una sola volta e senza motivi specifici per provare ricorso, ha solo la possibilità di pagare entro 5 giorni dalla ricezione del verbale con lo sconto del 30%.
Più multe
Per chi ha collezionato più multe si può tentare il ricorso al giudice di pace. Il metodo del Comune è questo: in genere la notifica arriva a casa negli ultimi dei 90 giorni entro cui deve essere fatta per legge. Solo allora il guidatore si rende conto che è transitato violando la legge e, spesso, si tratta di transiti giornalieri o pluri-giornalieri per motivi di lavoro. Quindi multe “a raffica”, che se fossero state notificate subito o dopo pochi giorni, è altamente probabile che il guidatore non avrebbe continuato a sforare i limiti.
Ricorso al giudice di pace
Il ricorso al giudice spesso viene accettato facendo pagare solo alcune delle multe ricevute: il giudice ritiene anomalo questo “ritardo legale” e validi i motivi del ricorrente non-informato ché altrimenti non avrebbe continuato a violare la legge (1).
Le multe non vanno pagate (magari stimolati dal fatto che entro 5 giorni si pagano il 30% in meno). Bisogna accollarsi il rischio di un pagamento pieno, ché è il giudice che decide se essere equo o meno. Si accumulano i verbali ricevuti negli ultimi 30 giorni rispetto alla data di notifica del primo verbale ricevuto e, prima di questi 30 giorni,
si presenta ricorso .
Attenzione per tutti i multati
Per chi ha sforato i limiti di oltre 10 Km/h è prevista la decurtazione di 3 punti dalla patente. Che si faccia ricorso o meno, va comunque inviata, entro 60 giorni dalla notifica, la dichiarazione di chi era alla guida al momento dell’infrazione, pena una ulteriore multa (non impugnabile) di circa 300 euro. Per chi fa ricorso la dichiarazione viene sospesa in attesa della sentenza del giudice, che se favorevole non comporta più la decurtazione dei punti.
Per chi ha problemi coi punti, può non fare la dichiarazione, paga circa 300 euro e i punti non vengono sottratti.
1 - Sono i casi in cui il giudice decide per equità (artt. 113 e 114 c.p.c), usando criteri di convenienza e comparazione degli interessi delle parti, prescindendo dall’applicazione della norma.
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