E’ finita che gli studenti per l’anno accademico 2023-2024 dovranno affrontare gli stessi problemi economici degli studenti degli anni precedenti. Problemi che sono diventati di dominio pubblico grazie ad alcune eclatanti manifestazioni che, a suo tempo, avevano tanto coinvolto i decisori del governo e le opposizioni per screditare i primi. Insomma: tutti hanno detto la loro, ma nessuno ha finalizzato.
Vediamo un po’ nel particolare.
I progetti presentati, per 7.500 posti, non erano chiari soprattutto per la commistione pubblico/privato, nonché per una sorta di garanzia che i nuovi alloggi fossero non di lusso e accessibili agli studenti meno abbienti.
L’importo del Pnrr destinato alla bisogna, sembra sia slittato dalla terza alla quarta rata (anno nuovo).
Sembra.
Al momento, l’unica certezza è che gli studenti, pur avendo i requisiti per agevolazioni, non potranno usufruirne poiché il mercato libero e di diritto non hanno posti a sufficienza. Un unico imperativo: Arrangiatevi. Dove spesso - arrangiatevi - equivale a costi di alloggio che sono superiori a quelli vivi delle università, pubbliche o private che siano.
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