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Contratti tlc. Le nuove regole danno maggiori certezze ma favoriscono le imprese facendo pagare i consumatori
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17 dicembre 2023 9:30
 

Un comunicato dell’Autorità per le Comunicazioni (Agcom) ci informa sulle nuove regole per i contratti tlc tra imprese e utenti (1). Buona parte di queste “regole” sono sulla indicizzazione dei contratti all’inflazione, con diversi paletti perché la stessa non finisca in un bagno di sangue come, per esempio, in altri settori (mutui a tasso variabile, per esempio).

I gestori avevano chiesto di usare il tasso inflattivo per determinare i cambi di tariffe, Aduc - contraria - aveva fatto una denuncia ad Antitrust, che non ha proceduto. C’era stata anche una pubblica consultazione dell’Agcom in merito in cui abbiamo espresso le nostre contrarietà... arriviamo ad oggi con il nuovo regolamento in cui il tasso inflattivo viene sdoganato per l’uso in contratto.

E’ proprio qui il problema: una contrattualistica le cui tariffe, soggette all’inflazione, fanno guadagnare solo gli operatori. Una sorta di scala mobile degli operatori telefonici.

Pur se sembrano rispettate le previsioni del codice del consumo di non abusare del giustificato motivo per le modifiche delle tariffe (ammesso e non concesso che l’inflazione possa essere un giustificato motivo) (2), un indice composto come quello dell’inflazione determinerà il cambio delle tariffe, pur in assenza di specifici costi dell’operatore. Insomma: cosa c’entra, per esempio, l’aumento dei prodotti alimentari (che molto influisce sull’inflazione) con le tlc?

L’indice dei prezzi al consumo dovrebbe servire (scala mobile) al recupero del potere d'acquisto di lavoratori/consumatori in particolari contesti, ma qui viene utilizzato per l’aumento dei profitti aziendali, cioè al contrario.

Non si può escludere, inoltre, che tale metodo possa poi essere esteso a tutte le altre utilities. E - perché no? - potrebbe essere rivendicato anche per gli stipendi dagli stessi dipendenti degli operatori tlc (già vediamo una feroce opposizione di questi ultimi) e non solo.

Infine la furbata. Crediamo pochi utenti (se non alcuni consapevoli) non potranno giustificare gli aumenti… “è l’inflazione, che ci vuoi fare? Non è mica colpa dell’operatore”...

Amara constatazione: Agcom che si presta ad un’operazione del genere!


1 - per ora c’è solo un comunicato stampa che fa riferimento ad una delibera (307/23/CONS) che però non è ancora pubblicata. Interveniamo quindi, su un comunicato stampa e non una norma…..
2 - Codice del consumo, Titolo I, art 33

Qui il video sul canale YouTube di Aduc


 
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