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Diritti sull'inno nazionale, la Siae fa marcia indietro
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29 aprile 2010 14:56
 
Dopo la denuncia dell'Aduc, seguita da un'interrogazione parlamentare dei senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca, la Siae ha fatto marcia indietro sui diritti chiesti a chi esegue l'Inno di Mameli. Ovviamente lo fa dando la colpa a presunte campagne di disinformazione o complotti vari. Di seguito la nota di stampa della Siae.

Eseguire l'inno di Mameli non comporta il pagamento dei diritti d'autore: a precisarlo e' la direzione generale della Siae, la Societa' italiana autori editori, dopo le polemiche dei giorni scorsi sollevate dal Consiglio comunale di Messina. La Siae annuncia anche che si assumera' la responsabilita' della riscossione dei diritti di noleggio delle partiture musicali, incarico finora attribuito alla casa editrice Sonzogno.
'Il clamore suscitato dal recente episodio concernente i diritti di noleggio delle partiture musicali del nostro inno nazionale - afferma la direzione generale della Siae in una nota - e' fondato sul nulla e frutto di una generale disinformazione che e' necessario correggere. Le esecuzioni e le rappresentazioni dell'inno nazionale sono, e restano, non soggette al diritto d'autore, in ragione della caduta in 'pubblico dominio' dei diritti, essendo decorsi piu' di 70 anni dalla morte degli autori. Conseguentemente la Siae non procede ad incassi relativamente alle manifestazioni in cui l'inno viene eseguito'.
'La questione recentemente dibattuta sui mezzi di comunicazione - precisa ancora la societa' - concerne invece il diritto di noleggio delle partiture musicali, diritto che spetta alle case editrici della cosiddetta 'musica a stampa', per cio' che attiene all'utilizzo degli spartiti da parte degli orchestrali. Questi diritti sono riconosciuti in tutta Europa e confermati dalla Direttiva europea 2001/29/CE (art. 5).
Nel caso in questione, titolare dei diritti di noleggio e' la casa editrice Sonzogno, che ha affidato alla Siae l'incarico, meramente esecutivo, di incassare le somme ad essa spettanti, in forza di appositi accordi contrattuali'.
'Gli equivoci insorti e strumentalmente utilizzati mediaticamente per attacchi alla Siae, istituzione che da piu' di un secolo e' preposta alla promozione della cultura in Italia attraverso la tutela economica dei soggetti, autori ed editori, che la producono, spingono la Societa' a rinunciare nei confronti della casa editrice Sonzogno all'incarico di riscuotere i predetti diritti di noleggio, assumendosene la relativa responsabilita'. Cio' a tutela dell'immagine della Societa' ma anche allo scopo di richiamare ancora una volta l'attenzione dei cittadini e dei mezzi di comunicazione sulla reale portata, e sul valore, dei diritti d'autore, diritti che, in generale, riguardano innanzitutto la persona, nella sua creativita' intellettuale e quindi la comunita' tutta, nella sua crescita civile, culturale ed economica.
 
 
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