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Etichette. Il ministro non le vuole. L’ideologia nel piatto
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16 febbraio 2023 13:24
 
Il ministro dell'agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, intervenendo ad un convegno in Senato, sulle etichette alimentar (1): “La polemica sul vino va inserita in un quadro di scontro tra modelli. Da un lato c'è la qualità. E d'altra c'è una logica di mercato in cui si abbattono i costi di produzione e distribuzione, e ha a che fare con la delocalizzazione. Il sistema di etichettatura tende a standardizzare i prodotti: ad avere prodotti tutti uguali. E non è vero che rispettano di più l'ambiente o la salute, semplicemente riescono ad avere più facilità di produzione e distribuzione… Questa è un'azione che sotto le mentite spoglie di un provvedimento sanitario, incide a livello economico”.

Il pensiero del ministro è chiaro: le etichette, cioè l’informazione di per sé, è ingannevole e fuorviante: per salute, ambiente, qualità e scelta. Non solo, ma compromette i livelli economici.

Continua il ministro: “Bisogna quindi difendere un modello, un prodotto in quanto tale. Dobbiamo difendere le nostre produzioni”. 

Il modello del ministro sono i prodotti in quanto tali. Nello specifico: se il “made in Italy”, la dieta mediterranea, è patrimonio dell’Unesco, per il ministro vuol dire che è un modello a prescindere.

E’ bene leggere con attenzione e nel particolare: sono concetti che si trasformano in norme con cui i consumatori si devono confrontare per ottimizzare il rapporto tra consumo, salute ed economia. Quest'ultima per il ministro è prevalente, soprattutto per l’aspetto produzione. Assenti informazione e scelta, quest’ultima possibile solo per una sorta di atto di fede.

A nostro avviso si tratta di concetti e pratiche che fanno piazza pulita di tutte le migliorie e conquiste che in questi ultimi decenni sono state fatte per salute e scelta dei consumatori. Questi ultimi per il ministro sono considerati come dei fedeli/sudditi di un modello che non è mai messo in discussione o a confronto. L’ideologia nel piatto.

1 - agenzia Dire
 
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