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Francia. Intervista al presidente dell'Associazione per il diritto a morire con dignita'
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Articolo di Cordélia Bonal
3 dicembre 2008 0:00
 
Jean-Luc Romero, ex segretario nazionale dell'UMP, presiede l'Associazione per il diritto a morire con dignita' (ADMD) che promuove una legge per legalizzare l'eutanasia a "condizioni rigorose". Secondo lui, la commissione Leonetti incaricata di valutare la legge sul fine vita del 2005 non ha fatto nessun concreto passo avanti.
Cosa pensa delle conclusioni della commissione Leonetti?
Ci si prende in giro. La commissione e' stata istituita sull'onda dell'emozione suscitata dal grido disperato di Chantal Sebire, a marzo. A distanza di otto mesi di lavoro, siamo sempre li'. Non e' stato risolto niente. Non ci aspettavamo miracoli, ma almeno qualcosa si'! Invece, la commissione ha abortito un topolino. Se domani dovesse presentarsi un nuovo caso come quello di Chantal Sebire, saremmo allo stesso punto.
Non vede nessun progresso nel rapporto?
L'unica proposta concreta e' il congedo d'accompagnamento per persone che vogliono stare vicine a un parente in fin di vita. E' una proposta che noi sosteniamo da tanto tempo. Ma e' scandaloso che il rapporto suggerisca che il congedo sia pagato dalle aziende. E' evidente che vi si opporranno! Spetta invece allo Stato pagare. Inoltre, il congedo sarebbe di quindici giorni. E' troppo poco. Le situazioni sono tutte diverse, ma mi pare che la durata di un mese dovrebbe essere il minimo.
E l'idea di creare un osservatorio delle prassi sanitarie nel fine vita?
Uguale, eravamo favorevoli, ma come per tutte le proposte di questo rapporto si rimane nel vago. Chi dovrebbe essere nominato nell'osservatorio? Quale dovrebbe essere il suo ruolo? Se comunque non cambia nulla, ci si ritrovera' a dover dire alla gente "vi osserviamo morire"?
Da tempo Lei denuncia lo scarto che c'e' tra l'opinione pubblica e la legge sull'eutanasia. Da dove viene il blocco?
Non e' uno scarto, e' un fossato! Il blocco viene dai parlamentari che magari una volta erano medici ma non esercitano piu' da tanto tempo, come Jean Leonetti. Viene anche dalla classe medica, dai mandarini trincerati nelle loro accademie. Viene, infine, dal peso delle religioni nel nostro paese. Gli uni e gli altri vorrebbero che la fine della vita rimanesse un affare medico. Ma e' prima di tutto un affare dei cittadini! Non volerlo ammettere e' ipocrita. In Francia l'eutanasia illegale esiste. Difficile dare cifre, ma e' nell'ordine di numerose migliaia l'anno. Un dato: in Olanda, primo paese ad aver legalizzato l'eutanasia, il 2% delle morti e' provocato da eutanasia. Rapportato alla Francia sono 10.000 persone che ogni anno chiederebbero di morire. Non e' una dimensione d'eccezionalita'.
 
 
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