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Germania. Ex ministro della giustizia aiuta una terza persona a togliersi la vita
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Articolo di Stefan Toepfer
16 novembre 2008 0:00
 
L'ex ministro della Giustizia della Citta'-Stato d'Amburgo, Roger Kusch, ha aiutato ancora una volta un aspirante suicida a mettere in atto la propria volonta'. Il 13 novembre, ha comunicato che lui e la collaboratrice di un'associazione francese d'assistenza al suicidio, Jacqueline Jencquel, hanno "accompagnato" al suicidio Max Steinbaur, 94enne di Francoforte. I responsabili dell'Associazione tedesca per le cure palliative e hospice, cosi' come quelli della Chiesa Evangelica, hanno subito espresso la loro decisa contrarieta'.
 
L'uomo non soffriva di una malattia terminale
E' la terza volta che Kusch assiste qualcuno che decide di togliersi la vita. In questo caso, il vecchio signore per poter morire ha dovuto lasciare la casa per anziani dov'era ricoverato e tornare nella sua abitazione di Francoforte, dove aveva vissuto con la moglie. Jacqueline Jencquel gli ha fatto un'intervista, poi riversata su YouTube. Nel video l'anziano spiega di non voler finire la sua vita con una malattia cronica. Questo desiderio, che aveva gia' prima di trasferirsi nella struttura assistenziale, si e' ulteriormente rafforzato stando li', ha spiegato Kusch su specifica domanda. Ha poi aggiunto che sebbene Steinbaur non soffrisse di una malattia terminale, era pero' affetto da patologie inguaribili, circostanza che l'ha convinto ad assecondarlo. Nel momento della morte non erano presenti ne' lui ne' Jencquel, per non essere accusati d'omissione di soccorso.
Steinbaur si e' rivolto a Kusch per la prima volta in aprile; il 30 ottobre ha ottenuto una perizia psichiatrica, e il 12 novembre e' arrivato a casa sua per ingerire il prodotto mortale, concordato in precedenza con Kusch. Lascia la moglie di 89 anni malata d'Alzheimer. Nel video sono evidenti i suoi sensi di colpa a questo proposito, ma spiega di "non poter esserle di vero aiuto", e inoltre sa che e' in buone mani nella casa per anziani. Kusch ha spiegato d'aver parlato anche con la donna, la quale sapeva del desiderio del marito "ma solo in una forma molto limitata".
 
8000 euro per un'assistenza al suicidio
Birgit Weihrauch, responsabile dell'Associazione per le cure palliative e hospice, ha parlato di una "evoluzione inquietante"; teme che la societa' si abitui a casi di questo genere. Anziche' tentare di persuadere l'uomo, come ha fatto Jencquel nel video, si dovrebbe riflettere sul modo di stare vicini alle persone disperate. Il suo auspicio e' che il legislatore dia un segnale contro "forme mercantili d'assistenza al suicidio". Kusch dichiara apertamente di calcolare 8.000 euro per l'aiuto dato, inclusi i costi della perizia psichiatrica. Peter Steinacker, presidente della Chiesa Evangelica di Hessen e Nassau, ha rilevato che il suicidio e l'assistenza fornit sono "un tragico fallimento della vita". E il caso di Francoforte e' particolarmnte drammatico: l'uomo era vecchio e limitato nei movimenti, ma non soffriva di dolori impossibili da alleviare; per di piu', lascia una moglie malata d'Alzheimer. Compito primario della chiesa e della societa' e' quello d'assicurare condizioni di vita tali per cui la vita venga percepita come dono di Dio.
 
 
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