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Indagine Mediobanca sui fondi comuni d’investimento: nuovi dati appena pubblicati
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Articolo di Alessandro Pedone
2 dicembre 2009 14:39
 
Ogni anno, da 18 anni, l’ufficio studi di Mediobanca pubblica un rapporto molto approfondito e ben fatto sui Fondi e Sicav Italiani. I risultati sono disarmanti. L’industria del risparmio gestito in un primo momento ha tentato di minare la credibilità dei risultati con varie argomentazioni tecniche (del tutto infondate). Ultimamente preferisce non fare polemica (visto che va a completo svantaggio dei produttori di fondi) e tentare di far passare sotto silenzio la ricerca.
Solitamente la ricerca viene pubblicata in estate. L’ultima edizione disponibile è quella relativa ai dati dei fondi dal 1984 al 2008. Pochi giorni fa è stato pubblicato un aggiornamento della ricerca che contiene ulteriori ed interessanti dati.
I fondi comuni d’investimento italiani sono in crisi nera.
Il 2008, come era noto, è stato un anno terribile. I riscatti hanno superato le sottoscrizioni per la bellezza di 65,4 miliardi di euro! Rispetto al 1999 il patrimonio complessivo dei fondi italiani risulta quasi dimezzato. Un settore industriale che in dieci anni dimezza il volume d’affari può dirsi realmente in profonda crisi.
Nel 2009 la fuga dai fondi comuni italiani è continuata, sebbene con un ritmo meno elevato rispetto al 2008. Sono infatti più di 10 miliardi il saldo negativo fra sottoscrizioni e riscatti nei primi 10 mesi del 2009.
Il dato che maggiormente impressiona un comune investitore è il rendimento del complesso dei fondi italiani rispetto ai semplici Bot a 12 mesi. Negli ultimi 10 anni, complessivamente considerati, i fondi comuni d’investimento hanno avuto un rendimento inferiore rispetto ai semplici BOT a 12 mesi del 2,5% anno. In 10 anni significa quasi il 29% di rendimento perso rispetto al così detto tasso risk-free.
Mediobanca ha calcolato che negli ultimi 7 anni sono stati distrutti oltre 75 miliardi di euro di risparmi degli italiani. Si tratta di una cifra enorme, impressionante! Si consideri che dallo scudo fiscale lo stato prevede di recuperare (ottimisticamente) 3,7-4 miliardi. 
Per quando riguarda il confronto fra i risultati dei singoli fondi in rapporto ai benchmark (cioè i parametri di riferimento che indicano il rendimento medio del mercato nel quale il singolo fondo investe, per politica di gestione) siamo al disastro: 4 gestori su 5 fanno peggio, o molto peggio, del benchmark.

Un’industria che avrebbe lo scopo di gestire al meglio i risparmi affidatigli dai clienti che in 7 anni distrugge 75 miliardi di euro si merita decisamente un tracollo del volume d’affari. Il dramma non è questo. Il dramma è che i fondi comuni d’investimento rappresentano comunque il “meglio” (si fa per dire, vero...) di ciò che offre la così detta industria del risparmio gestito.
Il deflusso dai fondi comuni è dovuto in buona parte al fatto che le banche orientano i risparmi dei lori clienti verso strumenti ancora peggiori (sì, al peggio non c'è mai fine) che offrono maggior guadagno per la banca stessa.
La lettura dell’analisi di Mediobanca sui fondi e sicav, almeno la parte di presentazione, dovrebbe essere un must, ogni anno, per tutti gli investitori consapevoli.
Per questo ricordiamo, ancora una volta, il link al quale si può scaricare gratuitamente


 
 
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