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Inflazione stabile. Qualcosa funziona nella riduzione del danno. Nuove economie famigliari e lavorative
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Articolo di François-Marie Arouet
29 aprile 2022 12:09
 
 Le stime preliminari Istat sull’inflazione di aprile registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 6,2% su base annua (da +6,5% del mese precedente).
Quindi: stabilità.
Il rallentamento è essenzialmente dovuto al calo della crescita dei beni energetici (da +50,9 di marzo a +42,4% di aprile), che riescono a tamponare la crescita dei Beni alimentari (da +3,9 a +5,4%) e dei trasporti (da +1,0 a +5,1%).

Evidentemente qualcosa sta funzionando con le politiche governative di riduzione del danno. Ci potremmo e dovremmo aspettare di più, visto che son tante le crisi individuali ed aziendali che aumentano. Ma considerato che siamo in un’economia di mercato e che in questo mercato ci sono “strutturalmente” tanti profittatori, economici e politici, il fatto che i numeri ci indichino “stabilità nella crisi” potrebbe voler dire che non siamo messi tanto male.
Ottimisti filo-governativi ideologici? Covid, energia, guerra… vanno presi sul serio e, anche se si può discutere su perché la politica ci ha portato a questo punto, occorre riconoscere che non siamo messi peggio grazie ad una fermezza che, almeno al momento, ha bloccato la deriva economica: presenza e partecipazione e implementazione dell’Unione europea.
Non dimentichiamoci che nell’attuale maggioranza ci sono forze politiche che fino a poco tempo fa, ed oggi a singhiozzo, vorrebbero portarci fuori dell’Ue, dell’euro e abbracciare le politiche della Russia di Putin.

Se abbiamo chiara questa situazione e la riduzione del danno che queste politiche riescono a procurarci, sarà bene tenere saldo un principio: NON ABBANDONARE L’ECONOMIA DI MERCATO, rifuggendo da qualunque politica di calmieri, monopoli, imposizioni … il cui effetto, apparentemente benigno nell’immediato per i consumi, con la crisi economica che ne deriverebbe sarebbe l’avvio di un ulteriore sfascio economico e sociale.
Questa scelta di mercato, è bene sottolineare, implica che anche singoli e famiglie devono ragionare in questo modo. Non solo chiedendo assistenza e agevolazioni ma, senza farsi abbagliare dall’inflazione percepita (dove operano molti politici sfascisti) rispetto a quella reale, ingegnandosi verso forme di nuove economie famigliari e lavorative.
 
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