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Internet. I gestori Usa controllano i siti visitati dai clienti e il Congresso chiede spiegazioni
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Articolo di Katia Moscano
20 agosto 2008 0:00
 
All'inizio del mese di agosto diversi membri del Congresso hanno inviato una lettera a 33 importanti compagnie Internet e fornitrici di banda larga, tra cui Verizon, AT&T, Time Warner, Comcast, Microsoft, Google, chiedendo se acquisissero o conservassero informazioni sui siti visitati dai loro clienti. Apparentemente, come scrive consumeraffairs.com,  le informazioni trattenute sono un bel po'.
La Cable One, di Phoenix, ha ammesso di avere condotto una ricerca di sei mesi su una nuova tecnologia che permette di controllare le abitudini di navigazione dei clienti. Diverse altri Internet Provider hanno risposto di volere o di avere gia' iniziato test simili.
Mentre la AT&T ha risposto ai parlamentari che i loro dubbi sono mal riposti, dichiarando che il network di Google e' molto piu' invasivo di qualsiasi programma che i provider intendano sperimentare. Ma per i membri del Congresso qualsiasi violazione della privacy in Internet e' causa di preoccupazione. "La privacy e' la base della liberta'. Solo i clienti possono chiedere espressamente ai provider che i loro movimenti su Internet siano monitorati, e che siano collezionate informazioni personali", ha dichiarato il democratico Edward J. Markey, presidente alla House della sottocommissione per le comunicazioni e Internet. "Le nuove tecnologie possono seguire i movimenti su Internet del cliente, collezionando e analizzando dati personali. Questo dovrebbe avvenire solo su richiesta del cliente".

 
 
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