Un appello a mangiare bene e a limitare gli sprechi. Lo lancia il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Che invita a prestare attenzione alle etichette (1).
Bravo il ministro, ma secondo la sua visione del mondo, quello in cui i consumatori devono prestare fiducia totale al “made in Italy”, buono a prescindere.
Perché quando si parla di etichette, occorre essere molto chiari su quella non-chiarezza che il nostro ministro intende utilizzare per informare i consumatori e privilegiare i produttori.
E’ feroce (termine estremo ma corrispondente) la tenacia con cui ministro e governo
difendono il metodo italiano di etichettatura alimentare,
Nutriform: un elenco di ingredienti, con indicata la quantità nello specifico prodotto, che dovrebbe far capire al consumatore se c’è o meno un equilibrio a lui funzionale… il consumatore consapevole…. va bene, ma anche medico e scienziato in grado di valutare prodotto per prodotto cosa gli possa essere dannoso… è demagogia. Quella che, per l’appunto, valuta l’assoluta supremazia del “made in Italy” a prescindere,
criminalizzando tutto ciò che non rientra nello schema sovranista. Tutto discreditando l’etichetta
Nutri-Score, che indica la qualità nutrizionale di un alimento (ad esempio in base al contenuto di grassi, sale, fibre, ecc.) utilizzando una scala a cinque colori.
1 -
"Mi permetto di lanciare un appello alle persone sullo spreco alimentare, di cui spesso si parla, e chiedo alle persone di guardare bene le etichette e di verificare se un prodotto parte da un luogo italiano. Garantisco che, avendo toccato anche con mano, mangiare bene salvaguardia anche l'economia". (AdnKronos)
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