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Mondiali in Qatar – L’appello di Avaaz
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Articolo di Albert
16 novembre 2022 19:42
 
Dal 20 novembre al 18 dicembre si terranno i campionati del mondo in Qatar, una cosa iniqua sia per la corruzione messa in atto per fare assegnare proprio a questo Paese “artificiale” in mezzo al deserto sia per lo sfruttamento della mano d’opera degli operai stranieri, ridotti in schiavitù, provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bagngladesh, Sri Lanka, ma anche da Filippine, Kenya e altri Paesi ancora.
Tanti di questi operai, spinti dalla fame delle loro famiglie si sono trasferiti in Qatar fin dal 2010, in cerca di un lavoro e hanno trovato invece la morte per varie cause, tra cui incidenti sul lavoro o infarti per il caldo torrido del deserto, in cui lavoravano.
Anche se possono non essere le sole. Già nel 2021, secondo il “Guardian”, riportato da “Huff Post”, “dati provenienti da India, Bangladesh, Nepal e Sri Lanka hanno rivelato che ci sono state 5.927 morti di lavoratori migranti nel periodo 2011-2020, mentre l’ambasciata pakistana in Qatar, dal canto suo, ha riportato ulteriori 824 morti di lavoratori pakistani, tra il 2010 e il 2020.
Molte ONG hanno denunciato a più riprese questo stato di cose, senza trovare vero ascolto.
Si riporta qui l’appello di AVAAZ che è ancora possibile firmare in rete


Appello di Avaaz
A Gianni Infantino, Presidente della FIFA:

“Da tutto il mondo la esortiamo a dare ascolto all'appello lanciato da tante organizzazioni per i diritti umani: riconosca i devastanti effetti che la preparazione della Coppa del Mondo in Qatar ha provocato a centinaia di migliaia di migranti, incluso il numero incalcolabile di persone morte, mentre la FIFA guadagna miliardi. Più che offrire parole, le chiediamo di istituire un fondo di compensazione per le vittime di 440 milioni di dollari, importo pari al montepremi stabilito dalla FIFA per le squadre partecipanti”. 
E, da un’altra parte, si forniscono altri dati che possiamo così riassumere:
oltre 6.500 persone già morte;
condizioni di lavoro schiaviste con compensi da 1 euro l’ora;
assenza di risarcimenti per le famiglie in lutto;
per ogni gol segnato saranno morti 39 operai, ovvero schiavi moderni;
Persino quattro dei principali sponsor della Coppa del Mondo – Budweiser, McDonalds, Coca Cola e Adidas - sostengono adesso il pagamento di risarcimenti alle famiglie dei caduti;
anche l’84% degli appassionati di calcio, che si sintonizzeranno sulle partite, sarebbero dell’idea di sostenere tale risarcimento.
 
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