testata ADUC
New Financial Technology – Nft: arrivano le ‘cambiali’ ma senza debitore!
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Anna D'Antuono
7 ottobre 2022 11:26
 
Sin dall’inizio scriviamo che la vicenda della New Financial Technology è identica a tutte le altre piramidi finanziarie.
Eppure questa volta, quasi a voler sottolineare la modernità delle crypto-valute e dei token, è accaduto un qualcosa di nuovo.

Il 30 settembre, perfettamente in linea col calendario prestabilito, l’avvocato Emanuele Giullini ha comunicato le date dei pagamenti agli investitori rimasti incastrati.
Niente pagamenti immediati ma esclusivamente futuri, e questo lo avevamo facilmente previsto parlando di “cambiali” perché si tratta di uno dei passaggi classici nelle piramidi che crollano.
Nel dettaglio, i pagamenti dovrebbero (condizionale) avvenire il giorno 21 dei mesi di novembre e dicembre 2022 e di gennaio, febbraio, marzo 2023.
Si legge pure che saranno privilegiati gli investitori entrati a maggio, giugno e luglio scorsi. Costoro riceveranno una somma maggiorata rispetto agli altri e, se possibile, anche l’integrale pagamento in occasione della prima rata.

Dove il fantastico ha superato tutte le previsioni è nel soggetto debitore che si obbliga al pagamento. All’avvocato Giullini avevamo domandato, assieme a tante altre cose, quale fosse il soggetto che si accollava i debiti della Nft, a chi facesse riferimento e per quali motivi si impegnava a pagare. Ebbene, nemmeno in occasione del rilascio di effetti a scadenza nelle date indicate è stato svelato il nome del “benefattore”!
In tante occasioni passate è accaduto che la società collassata affermasse di essere in procinto di essere acquistata, o di imbastire un accordo, con qualche grosso nome bancario o finanziario, ma è
la prima volta in cui assistiamo ad una promessa di pagamento e all’emissione di cambiali senza l’indicazione del nome del debitore obbligato al pagamento!

Come detto sin dal principio, già credere che la Nft potesse ripagare gli investitori era un esercizio di ottimismo molto sfrenato, e che partecipare al “tavolo negoziale” era davvero assurdo,
ma il comunicato di venerdì 30 supera ogni immaginazione: chi ha discusso al “tavolo negoziale” con l’avvocato Gullini, a difesa dei poveri investitori, sta ora avallando un piano di rientro contenente delle promesse di pagamento senza l’indicazione del nome e della qualità del soggetto che eseguirebbe (condizionale) i pagamenti e senza quindi possibilità di verificare la sua solvibilità e la bontà della proposta transattiva.

Ribadiamo ancora una volta che Nft o chicchessia non pagheranno, e se davvero arrivassero dei pagamenti, le somme percepite sarebbero fortemente a rischio di azione revocatoria.

Tornando sulle modalità dei (presunti) pagamenti, viene data la precedenza a chi è entrato a maggio, giugno, e luglio. Il motivo è logico, perché queste persone non hanno incassato nemmeno un centesimo dei “rendimenti” proposti dalla Nft. Si fa avanti anche un “cattivo pensiero”: la cosa vuol dire pure che chi è entrato prima potrebbe non ricevere tutto, dato che ha incassato.
E qui si apre il discorso del quantum, fondamentale nell’ambito del risarcimento del danno. E’ vero che in questa sede non si parla di risarcimento, ma… qualcosa ci dice che se ne parlerà molto presto.
Chi ha incassato i “guadagni” della Nft, infatti, non può far finta di niente bensì deve sottrarli per quantificare il danno effettivo. Esempio: ho investito 10.000 euro, ho incassato 4.000 di guadagni, il danno da me reclamabile non è 10.000 euro ma solo 6.000.
Ripetiamo il suggerimento di non aderire a questo “piano di rientro che oltre a non essere accettabile e prima ancora non proponibile ad un tavolo serio di negoziazione senza nemmeno indicare il nome del soggetto che si accollerebbe il debito e il pagamento.
Una cambiale senza debitore, insomma. E dire che la cambiale è titolo esecutivo, per cui giunto alla scadenza senza che sia pagata, si può mettere direttamente in esecuzione nei conforti del debitore, se il debitore è solvibile. Qui oltre a non sapere la solvibilità non si saprebbe manco contro chi metterla in esecuzione.
 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS