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Il New Hampshire discute di suicidio medicalmente assistito
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Articolo di Travis Andersen
28 febbraio 2009 0:00
 
Charles Weed ha visto sua madre morire senza soffrire con l'aiuto di una infermiera di un hospice. Ora il sessantacinquenne deputato del New Hampshire vuole fare del suo Stato il primo a legalizzare il suicidio medicalmente assistito attraverso una legge del Parlamento.

In Oregon e Washington la pratica e' divenuta legale grazie a referendum popolare. In Montana e' stata invece la sentenza di un tribunale a dichiarare il suicidio assistito costituzionalmente garantito.
Ma nonostante ben ventuno Stati ci abbiano provato dal 1994, nessuno e' riuscito a legalizzare la pratica attraverso una legge.

Weed, un democratico, e' il primo firmatario di una proposta di legge che richiederebbe l'autorizzazione di due medici per la prescrizione di una dose letale di farmaci. Due testimoni -uno dei quali senza legami di parentela con il paziente- dovrebbero accertare l'effettiva volonta' del malato.
La madre di Weed e' morta in California nel 1993, dopo una lunga battaglia con una malattia polmonare e una rottura intestinale. Weed ha spiegato che un'infermiera l'ha aiutata a non soffrire.
"Mi madre era assistita da un'infermiera molto disponibile", ha spiegato il deputato durante un'audizione a una commissione della Camera dei deputati. "E mia madre aveva deciso in modo cosciente e determinato di non voler soffrire oltre. Cosi' ha alzato i livelli di morfina ed e' morta in pace, circondata dalla famiglia".

I medici palliativisti spesso prescrivono morfina, somministrata ai pazienti dagli infermieri. Il farmaco antidolorifico puo' accelerare il processo di morte se assunto in dosi massicce attraverso la soppressione della respirazione.

Weed vuole permettere ai pazienti di utilizzare medicinali prescritti per togliersi la vita quando vogliono. La sua proposta di legge ha sollevato un intenso dibattito sulla eticita' del suicidio legalizzato.
Ellen Kolb del Cornerstone Policy Research, un think tank conservatore del New Hampshire, sostiene che il suicidio assistito e' moralmente 'disastroso'. "Molto semplicemente, la legge e' una ricetta per l'abuso contro gli anziani", ha dichiarato in un comunicato, in cui sostiene che coloro che sarebbero avvantaggiati dalla morte di una persona potrebbero essere interessati a uccidere.

Ma i sostenitori ribattono che la legge si limita ad offrire una ulteriore scelta al paziente terminale. Delle 539 persone che hanno ricevuto medicinali letali in Oregon, solo 341 ne hanno fatto uso per togliersi la vita.

I farmaci hanno solitamente effetto in pochi minuti. Ma non sempre. Un paziente e' sopravvissuto per piu' di tre giorni dopo l'assunzione. E in Oregon sono stati riportati casi simili dall'entrata in vigore della legge nel 1998. Ma questo non ha fermato i sostenitori della pratica. In Vermont, i sostenitori della legalizzazione hanno annunciato un progetto di legge, mentre altre proposte sono all'esame in New Mexico e Massachusetts. Anche in Montana se ne discute in sede legislativa. Alle Hawaii, il Parlamento ha recentemente bocciato una simile proposta.

In New Hampshire, Weed continua a sostenere che la legge potrebbe alleviare la sofferenza di molte persone, inclusa la sua fra un po' di anni.

Articolo tratto dall'Associated Press
 
 
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