testata ADUC
L’obesità non è questione di volontà. Ce lo ricorda la scienza
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
2 novembre 2021 11:13
 
Pubblicità su come “rimediare” alla propria obesità le troviamo ovunque. Soprattutto quelle del tipo “paghi 19,90 e non sarai più grassa e brutta” (il target viene valutato essenzialmente come quello femminile). Poi ci sono anche vari consigli sparsi nelle molteplici riviste femminili e non – consiglio più o meno accreditati come medici - che ricordano “mangia di meno, muoviti di più”, una sorta di ricetta miracolosa contro l’obesità. E, in effetti, il risvolto dell’attività fisica su salute e dimagrimento sono ben documentati… ma resta il fatto che investire su uno sport non è solo questione di scelte, visto che, per esempio, alcuni geni possono condizionare il piacere che si prova nel praticare un’attività fisica. Non solo, l’ambiente sociale e l’area geografica in cui si vive possono condizionare l’accesso ad uno sport.
Una recente revisione della letteratura in materia, pubblicata su Nature Genetics prende in considerazione quei geni che influenzano l’insorgenza dell’obesità agendo sulla regolazione dell’appetito.

Obesità, qualche dato
In questa pubblicazione si ricorda che il 39% della popolazione mondiale è attualmente in sovrappeso e il 12% è obeso. Percentuali triplicate dagli anni 1975. Situazione che tende a stabilizzarsi nei Paesi sviluppati, ma aumenta considerevolmente in quelli in via di sviluppo. Allarma anche l'aumento dell'obesità infantile, che passa dall'1% nel 1975 al 7% nel 2016. Infine, gli autori sottolineano, citando studi che hanno seguito i gemelli, che l'obesità sembra più o meno ereditaria: dal 40 al 70%. Cioé, non si sceglie di diventare obeso. La nostra genetica e il nostro ambiente determinano in gran parte le malattie.

Dall'obesità all'obesità
Obesità è nome generico per definire quando l'indice di massa corporea (BMI) di un individuo è maggiore di 30 kg/m2. Sebbene il BMI sia strumento clinico rapido, può generare diversi falsi positivi e non chiarisce sulle cause della malattia. L'approccio genetico permette invece di discriminare tra le diverse forme di obesità e la loro fisiopatologia. In primo luogo, dobbiamo differenziare tra le obesità monogeniche causate da un solo gene, e quelle poligeniche con diverse varianti che predispongono all'obesità all'interno del genoma.
Le forme poligeniche sono al momento le più diffuse e meglio comprese: "le obesità monogeniche e poligeniche sono, per la maggior parte, legate ad alterazioni del sistema nervoso centrale", precisa Amélie Bonnefond, direttrice della ricerca Inserm del laboratorio di modellistica di genomica integrativa e malattie metaboliche di Lille. La maggior parte dei geni associati all'obesità sono espressi all'interno del sistema nervoso. Una via metabolica è estremamente ben studiata dai ricercatori del settore data la sua importanza nell'insorgenza dell'obesità: la via leptina-melanocortina. “Questa via metabolica governa la fame attraverso diversi meccanismi biochimici. I pazienti che hanno una mutazione genetica che li colpisce non si sentono pieni. Di conseguenza, regolare l'assunzione di cibo è estremamente difficile per loro", spiega Amélie Bonnefond.

(informazioni da un articolo di Julien Hernandez su Futura-Santé del 01/11/2021)
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS