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Gli ordini dei medici respingono la Legge andalusa sulla morte dignitosa
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Articolo di Rosa a Marca
2 ottobre 2008 0:00
 
L'Organizzazione Medica Collegiale di Spagna (OMC) ha manifestato il suo "netto rifiuto" al disegno di legge "Diritto e Garanzie della Dignita' della Persona nel Processo della Morte" o Ley de la muerte digna, proposta dall'Assessorato alla Sanita' andaluso. La giudicano "inutile poiche' esiste gia' una legislazione sufficiente al riguardo". E vi si oppongono per il suo contenuto sanzionatorio nei confronti dei medici. Il presidente dell'OMC, Isacio Siguero, ha spiegato ad ABC che l'opposizione dell'Organizzazione al progetto andaluso deriva dal fatto che esso e', innanzitutto, "inopportuno e inutile". Inopportuno, perche' "crea confusione nella societa'" al punto che qualcuno lo confonde con la legge sull'eutanasia "con cui nulla ha a che vedere", e inutile, perche' ci sono norme "come le volonta' anticipate o testamento vitale o delle garanzie del malato che affrontano gia' questo tema". E' infatti d''accordo che si applichino le leggi esistenti.

Senza precedenti in Europa

Per Isacio Siguero la normativa andalusa contiene poi un regime sanzionatorio per i medici assolutamente da respingere. I medici -dice- non possono lavorare sotto la pressione di sanzioni. E' impensabile che un medico generico o ospedaliero debba preoccuparsi di una multa che lo puo' rovinare. Sono sanzioni fino a un milione di euro; aggiunge che "in nessun Paese d'Europa esiste una cosa simile". Afferma che "l'assessore andaluso non ha alcun diritto d'imporre multe ai medici". Ne' ci sarebbe, secondo lui, nessun vuoto giuridico da colmare giacche', se il medico compie un errore o un reato, "esiste il codice penale". Anche per quanto attiene all'obiezione di coscienza, c'e' gia' una normativa. Puo' accadere -dice- che ci sia un contrasto tra il diritto del paziente a un determinato trattamento e quello del professionista che obietta, ma si risolve ricorrendo semplicemente a un altro professionista.
Anche il Segretario generale della OMC, Juan Jose' Rodriguez Sendin, ha detto, in una conferenza stampa a Madrid, che il disegno di legge e' "pura letteratura", e quello che manca in realta' e' l'applicazione delle leggi vigenti che regolano la volonta' anticipata, il consenso informato e il rifiuto terapeutico, cosi' come e' carente il controllo sul loro adempimento. Introdurre "nuovi elementi" nella legislazione come pretende l'assessore andalusa, Maria Jesus Montero, contribuisce a "distorcere la realta'", innescando un dibattito sociale "confuso e inutile" che puo' essere "pregiudizievole" per gli interessi dei pazienti. Riguardo al regime sanzionatorio, il Segretario della OMC e' anche lui dell'avviso che l'assessore alla Sanita' non abbia nessun diritto d'imporre multe ai medici. "Multe perche'"? A punire le male pratiche bastano i codici deontologici e le organizzazioni professionali; se poi si tratta di reati, allora interviene il codice penale. "Le leggi devono servire a garantire i diritti in caso di conflitto e a proteggere i piu' deboli; la qualita' assistenziale si ottiene solo con la qualita' professionale, non con le minacce".
In quanto all'accanimento terapeutico, secondo Siguero non e' giusto utilizzarlo per giustificare il disegno di legge dando da intendere che sia "un problema frequente". "L'accanimento terapeutico e' una brutta pratica, rifiutata proprio dalla professione medica in ambito internazionale, e gia' esistono i meccanismi per vigilare e prevenire casi di questo tipo, come i comitati etici ospedalieri, il secondo parere medico o le commissioni deontologiche degli ordini dei medici". Dentro l'OMC si pone l'accento poi anche sulla differenziazione tra "morte dignitosa" del progetto andaluso e il "suicidio assistito" difeso dal ministro Bernat Soria. "La prima riguarda la cattiva o la buona pratica contemplate dai codici deontologici, il secondo e' una cosa ancora da definire".

Nuovi diritti
Da parte sua, l'Assessore alla Sanita' Montero ha spiegato che la legge dovrebbe essere pronta in primavera; ora e' nella fase di raccolta di allegati, da studiare ed eventualmente incorporare per arricchire il testo. Ha spiegato che la normativa non ha competenze sull'obiezione di coscienza dei professionisti, giacche' questa e' un diritto basilare, regolamentato "a livello statale". Quello che la sua legge prevede e' "la garanzia del paziente in caso di diniego del professionista per obiezione di coscienza". Comunque ha ammesso che la Giunta studia il modo d'inserire "alcune questioni che impongono di salvaguardare l'attivita' professionale e garantire l'assistenza ai pazienti". Infine, la legge obblighera' il sistema sanitario a sviluppare una rete di cure palliative che trasformino questo tipo d'assistenza in un diritto del paziente e "permetta al cittadino che lo desideri, di morire in casa con attorno i suoi familiari".
 
 
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