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Perché la giustizia italiana fa schifo. Non solo anarchici
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10 febbraio 2023 8:22
 
 Cospito qui, Cospito là. Il ministro della Giustizia ha deciso, deve restare in galera senza incontrare nessuno, senza ore d’aria decenti e, soprattutto, senza leggere libri: tutte circostanze che dovrebbero impedirgli di comunicare con l’esterno e continuare a delinquere. Il pericolo anarchico al regime sarebbe arginato, il governo ha un nemico, lunga vita al governo… peccato che, A.D. 2023, la politica si fa sui media e la vicenda è su tutte le prime pagine.. altrochè “impedire di comunicare con l’esterno”. Ridicole, oltre che pericolose, le istituzioni.

Al ridicolo e al pericolo non c’è mai fine, visto che la cronaca oggi ci offre l’ingresso in carcere a Bologna di un signore di 55 anni, senza fissa dimora, che nel 2006 aveva rubato in un supermercato fiorentino cibo per 5 euro. Si erano dimenticati di lui, avvocato d’ufficio incluso, e il tribunale di Firenze ha deciso che questo signore dopo diciassette anni deve finire in carcere per un paio di mesi. 

Di fronte al trionfo del diritto, ora sì che siamo tutti più sicuri. Giustizia è fatta.

L’anarchico continua fino alla morte la sua dieta ipocalorica, riuscendo nel suo intento di beffare tutti e far parlare dell’anarchia politica. Il barbone bolognese/fiorentino non ruberà più 5 euro nei supermercati ma, molto probabilmente, quando uscirà si organizzerà per rubare di più e meglio. 

Torna tutto? C’è da aver paura nell’avere a che fare con queste istituzioni.

 
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