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Pillole del giorno dopo in Germania. Pareri divergenti
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Articolo di Rosa a Marca
19 maggio 2010 17:24
 
Da qualche settimana i medici in Germania possono scegliere tra due diversi principi attivi nel prescrivere un contraccettivo d'emergenza (ma non in Italia). La scelta è tra il levonorgestrel (Norlevo il nome commerciale) e l'ulipristal (EllaOne); il loro dubbio potrebbe essere se mai: meglio la vecchia pillola o la nuova? E qui i pareri in effetti divergono.
L'Associazione tedesca di endocrinologia ginecologica e medicina riproduttiva è decisamente favorevole alla nuova (ulipristal) per bocca del suo presidente, Thomas Rabe dell'Università di Heidelberg, mentre Giuseppe Benagiano della Sapienza di Roma e Helena von Hertzen dell'Università di Ginevra si mostrano cauti quando su Lancet (nr.375, pag 527) scrivono che alcune domande restano ancora aperte. Non è in discussione la loro efficacia, piuttosto il modo in cui i due farmaci impediscono la gravidanza e quanto ciò possa incidere sull'obbligo di ricetta nella contraccezione d'emergenza.
Quasi ovunque in Europa la “vecchia” pillola non richiede la prescrizione e in Francia viene distribuita addirittura nelle scuole. In Germania invece l'obbligo c'è, sebbene la commissione competente dell'Istituto federale del farmaco e dei prodotti medicinali ne chieda l'abolizione già da anni. Ma forte è la contrarietà dei ginecologi, i quali sostengono che è proprio quando la donna si trova in emergenza ad avere più bisogno di un consiglio.
Per la “nuova” pillola la ricetta è invece obbligatoria in tutti gli Stati dove è stata autorizzata da poco, anche se impedisce più gravidanze indesiderate dell'altra visto che agisce in tempi più lunghi. Se infatti la prima funziona nei primi tre giorni dopo un rapporto sessuale non protetto, la nuova può essere assunta entro cinque, ciò che consente, per esempio, di far passare il fine settimana -quanto mai problematico per chi necessita di ricetta. Ora, proprio quest'argomento, cavallo di battaglia di tutti coloro che si battono per la libera vendita in farmacia, perde mordente di fronte ai cinque giorni della nuova pillola. In più l'ulipristal non è stato sperimentato sulle minorenni, rimaste praticamente escluse dai saggi clinici relativi all'efficacia e alla sicurezza. Benagiano e von Hertezen s'interrogano soprattutto sui meccanismi di funziomento. L'ulipristal produce un effetto biologico simile a quello del mifepristone della pillola abortiva RU486, anche se non è in grado di causare un aborto, sia per la dose minima sia per l'assenza di prostaglandina che nella pillola abortiva favorisce l'espulsione del feto. Tuttavia, l'Agenzia europea del farmaco mette in guardia da possibili abusi e chiede controlli severi sul suo impiego.
Tutt'e due le pillole bloccano l'ovulazione e possono modificare la parete uterina interna impedendo l'impianto dell'ovulo fecondato. Benagiano e von Hertzen ritengono però che la nuova pillola sia un inibitore dell'annidamento dell'ovulo più efficace dell'altra, ciò che spiegherebbe anche gli effetti a più lungo termine. Il ragionamento è che, da un punto di vista etico, se l'ulipristal è un inibitore dell'annidamento più efficace, dovrà essere valutato in modo diverso dal levonorgestrel che incide praticamente solo sull'ovulazione.
Infine. Nessuna delle due pillole è in grado d'impedire tutte le gravidanze. Ma se anche una donna rimane incinta dopo aver usato il levonorgestrel non rischia una malformazione del feto. Lo si deduce dai milioni di pillole assunte in almeno 140 Stati in cui è autorizzata (di cui 50 senza ricetta). Della nuova pillola poco si sa sul punto. In esperimenti sugli animali si è notato che distrugge l'embrione in crescita.
Nella relazione dell'Agenzia europea del farmaco si legge che 29 donne sono rimaste incinte dopo aver preso la pillola dei “cinque giorni dopo”. Di queste,16 hanno interrotto la gravidanza, 6 hanno avuto un aborto spontaneo, 6 hanno portato in fondo la gravidanza. Quattro bambini sono nati sani, degli altri non si sa nulla. Il produttore del farmaco dice che ha un registro su cui segue l'andamento delle gravidanze in corso malgrado la pillola.
 
 
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