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POS - molto rumore per nulla
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Articolo di Albert
22 dicembre 2022 5:27
 
 Il titolo della commedia di William Shakespeare mi pare andare a pennello a tutto il tormentone inscenato dal governo Meloni sul POS, con la regia, va detto, di Matteo Salvini. Il quale sembra voler piegare ai propri gusti le legittime preferenze o le abitudini dei cittadini. Ragion per cui, se a lui piace prelevare soldi dal Bancomat e pagare in contanti il caffè … bene, che tutti, volenti o nolenti, facciano così. E guai a chi contesta. C’è il pericolo di compiere il delitto di lesa … salvinità!
E così si è perso molto tempo prezioso a discutere sulla soglia sotto la quale l’esercente poteva rifiutare il pagamento col bancomat – 30 euro? No, troppo pochi, allora 60!
Il tutto, si è detto da parte del governo, per tutelare i commercianti, dato che non sarebbe possibile, perché incostituzionale, un’azione governativa per eliminare o abbassare le commissioni.
L’incostituzionalità di una intervento governativo in tal senso è, guarda caso quanto asserito dalla FABI (Federazione autonoma bancari italiani).
Ma non esiste solo la prova di forza. Esiste anche la possibilità di aprire un tavolo di trattativa fra governo e bancari, in cui cercare di trovare la soluzione più giusta per tutti. Strada che il governo non ha (ancora) intrapreso, preferendo gettare tutta la colpa dell’abolizione di qualunque limite all’uso del POS all’Unione Europea.

A questo punto voglio precisare che io non sono affatto un patito del pagamento elettronico. Anzi, spesso pago in contanti anche qualche decina di euro, proprio perché so che le commissioni delle banche sono elevate, specialmente per chi ha un giro d’affari limitato. Si calcola che per gli esercenti si aggiri sullo 0,7% a transazione, che può arrivare, leggo, fino all’1% se si esclude la grande distribuzione, a cui sono offerte, guarda caso, condizioni migliori. E inoltre l’esercente deve mettere in conto il costo del marchingegno oppure quello di un canone mensile.
Quindi, trovare il modo di abbattere queste commissioni sembra essere una cosa giustissima.
E se la strada da percorrere è quella della trattativa con le banche, che la si imbocchi, una buona volta, e la si percorra con serietà!

Va però anche considerato che, nonostante tutto, il pagamento elettronico si è diffuso parecchio, negli ultimi tempi, pure in Italia, anche se siamo ancora lontani dalle vette della Gran Bretagna e di alcuni Paesi nordici, dove è il contante a essere pressoché bandito. E, di fronte a questa realtà, anche gli esercenti si stanno adeguando, magari “obtorto collo”. Infatti, non è difficile trovare un negozio di ortofrutta che accetta il pagamento di piccole cifre, se l’esercente non riesce a fare il resto alla banconota presentata dall’acquirente; pur di non perdere il cliente, meglio ricorrere al bancomat.
Inoltre, secondo me, vanno considerati almeno altri due aspetti a favore dell’uso del POS senza limiti.
Dalla parte del cliente, il trovarsi a fare un acquisto imprevisto, per il quale non ha in tasca abbastanza denaro contante.
Dalla parte dell’esercente, la sicurezza che l’incasso tramite bancomat non gli può essere rubato. E questa certezza non è di poco conto.
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