Oggi incontro tra associazioni di consumatori del Cncu (1) e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per confrontarsi sull’aumento dei prezzi dei carburanti, esploso dopo la reintroduzione delle accise sospese dal precedente governo.
Il risultato è una supercazzola in cui queste associazioni hanno chiesto la detassazione e misteriosi controlli sull’andamento del mercato, in un contesto in cui il governo ha già detto nei giorni scorsi che non è sua intenzione detassare perché ha preferito investire i fondi a disposizione per il contenimento delle bollette energetiche.
Si tratta di una supercazzola in quanto non aggiunge niente a quanto già si sapeva, quanto viene fatto e quanto potrà essere fatto. Con l’aggravante che questi incontri hanno costi economici che il contribuente paga con le proprie imposte.
Tutti contenti: associazioni di consumatori, ministero e politici vari. Ognuno ha svolto il proprio ruolo istituzionale, cioè il nulla.
Il problema c’era, c’è e ci sarà. Le associazioni, come già si sapeva in partenza, non sono in grado di proporre o convincere chi deve agire, e quest’ultimo non ha intenzione di farlo. Contesto in cui si inserisce lo sciopero dei distributori al dettaglio, sciopero che servirà solo a creare disagi ai consumatori, fare altri inutili incontri, esacerbare gli animi.
La soluzione possibile è solo una: sospendere momentaneamente le accise e avviare una riforma delle imposte del settore che, allo stato, gravano per circa il 70% sul prezzo al dettaglio. Il Governo non ha intenzione di farlo. Punto
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