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Prima di investire 1 - Come definire lo stato patrimoniale personale
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Articolo di Francesco Bignami
29 marzo 2022 12:55
 
 Diamo inizio a una nuova serie di articoli su Aduc - Investire Informati. 
Lo scopo di questa serie è duplice. Da un lato, aiutare il lettore in una gestione più consapevole del proprio denaro. Dall’altro, toccare quei temi di finanza personale che è necessario conoscere prima di compiere scelte di investimento. Per questo l’abbiamo chiamata “Prima di investire”.
La serie tratterà argomenti legati alla gestione delle proprie risorse finanziarie, del risparmio e della copertura dai rischi economici. Cercheremo di scollegare, per quanto possibile, queste tematiche di finanza personale dai mercati finanziari.
Cercheremo invece di presentare i ragionamenti e le scelte personali da compiere per approcciare i mercati finanziari con la massima consapevolezza possibile.  In questo senso, il primo passo da compiere è fare una “fotografia” del proprio stato di salute finanziario. 
In questo primo articolo voglio mostrarti passo dopo passo come stabilire quanto vale il tuo patrimonio. Useremo, in una versione semplificata, gli stessi principi che usano le aziende e i professionisti.
I calcoli che fanno loro possono essere un po’ complicati. Tuttavia, per ciò che riguarda la finanza personale non serve andare a quel livello di profondità. Nella sua essenza, il calcolo della ricchezza personale si esprime in somme e sottrazioni.
Ti guiderò attraverso un esercizio pratico. Potrai farlo in totale autonomia con un foglio excel.
O, se vuoi andare alla vecchia, bastano davvero solo carta, penna e una calcolatrice.
 
  1. Quanto vale il tuo patrimonio?

Alla base di tutto c’è questo principio:
IL TUO PATRIMONIO = TOTALE ATTIVI – TOTALE PASSIVI
  • Attivo: qualcosa che hai o che controlli che potresti convertire in denaro cash
  • Passivo: è qualsiasi tuo debito
Esempi:
  • hai le azioni di una società quotata: è un attivo. 
  • hai una macchina che vale 15.000 €: è un attivo
  • per la stessa macchina hai preso in prestito 17.000 € per comprarla: è un passivo
Attivi e passivi rappresentano il tuo stato di salute finanziaria. Ti danno una visione chiara della ricchezza di cui disponi. Vediamo nel concreto come misurare attività e passività.


1.1. Tabella degli attivi
Per la lista degli attivi, puoi usare una tabella come quella sotto. Inserisci tutto quello che è tuo (o che controlli) che puoi convertire in euro. 
La tabella è divisa in sezioni. Ogni sezione è una categoria di attivo. Al suo interno trovi le singole voci di attivo.
La sezione “Titoli”, per esempio, ha 5 voci:
  • azioni
  • obbligazioni
  • fondi
  • certificati di deposito
  • altro (può essere qualsiasi altro strumento finanziario)
    La tabella è una linea guida. Aggiungi categorie in base alla tua specifica situazione.
Esempi:
  • ci sono alcune assicurazioni che ti permettono di utilizzare una parte del premio cumulato in caso di emergenza. Se ne hai una, quella parte di premio va inserita negli attivi.
  • Hai un terreno di proprietà? Va inserito nella parte delle immobilizzazioni.
  • Hai un pezzo raro di una certa collezione? Puoi aggiungerlo nella voce “altri asset”.
Sommando i subtotali di ogni categoria si arriva al totale finale. Quella è la somma di tutti i tuoi attivi.


1.2. Tabella dei passivi
Per la lista dei passivi, puoi usare una tabella come quella sotto.
I passivi possono essere divisi in due macro-categorie:
  • quelli che devi smaltire in fretta
  • quelli che durano anni
I primi sono di solito:
  • il saldo negativo della carta di credito 
  • le tasse che devi allo Stato, ad esempio se sei un libero professionista o hai una piccola attività.

Quelle di lungo periodo sono invece:
  • il mutuo per la prima casa
  • il mutuo per altri immobili
  • prestiti per gli studi
  • eccetera
Anche in questo caso, la tabella è una linea guida. Aggiungi o togli voci in base alla tua situazione.


1.3. La tua ricchezza: attivi meno passivi
Ora metti a confronto le due tabelle. Sottrai il totale dei passivi da quello degli attivi.
Quello che trovi è il tuo patrimonio totale. Proprio per questo le due tabelle messe insieme si chiamano stato patrimoniale.
Anche le aziende producono questo documento. È matematicamente più complicato e ci sono molte più voci, ma concettualmente è lo stesso.
 
  1. Un caso concreto
Voglio mostrarti un caso di esempio. 
Supponi questo scenario. 
Attivi:
  • 15.000 € sul conto corrente
  • 20.000 € distribuiti tra diversi ETF
  • 3.000 € di azioni dell’azienda di cui sei dipendente
  • 20.000 € in un fondo pensione
  • Una casa di proprietà dal valore di 250.000 € che hai comprato con un mutuo che stai pagando
  • Una macchina dal valore residuo di 15.000 € che hai comprato a rate
  • Un orologio che vale 2.000 €

La tabella degli attivi risulta:
Passivi:
  • Un residuo del mutuo della casa di 200.000 €
  • Un residuo di 12.000 per un prestito per gli studi 
  • Un residuo di 16.000 € per la macchina che hai comprato a rate
  • Tasse arretrate per 2.500 €

Ed ecco la tabella dei passivi:
La tua ricchezza:
PATRIMONIO = TOTALE ATTIVI – TOTALE PASSIVI
= 320.000 € – 230.500 € 
= 89.500 €


2.1 Considerazioni
Al di là dei calcoli matematici, questo esercizio ti rende più consapevole di ciò che sta succedendo nella tua vita finanziaria.
Mentre compili la tabella degli attivi, presta attenzione a quelli che ti offrono un ritorno economico nella forma di:
  • Interessi (obbligazioni, certificati di deposito…)
  • Rendite (proprietà immobiliari)
  • Dividendi (azioni, fondi azionari)
  • Capital gain (azioni, obbligazioni, immobiliare…)

Questo aspetto del calcolo del patrimonio ti permette di creare un legame tra le tue risorse e i tuoi obiettivi di vita collegati al denaro. Gli asset che producono un ritorno economico ti aiutano a raggiungere più velocemente i tuoi obiettivi finanziari.
Nota che alcuni attivi si consumano nel tempo. Un esempio è il conto corrente. Un altro può essere la macchina, che perde valore anno dopo anno. Questi asset, al contrario, tenderanno ad allontanarti dai tuoi obiettivi. 
Infine, comprare beni di lusso e collezionabili a scopo di investimento potrebbe offrire più rischi che opportunità. Questi asset tendono a seguire le mode e i trend. Spesso non hanno un sottostante ancorato all’economia reale, come invece le azioni o le obbligazioni. In genere hanno un mercato tutto loro, soprattutto quando si tratta di pezzi unici. Sii consapevole di questa scelta.


Per quanto riguarda i passivi:
  • Attenzione ai tassi di interesse che paghi: carte di credito e prestiti personali costano molto più di un mutuo sulla prima casa, che presenta invece alcuni vantaggi fiscali.
  • In linea di principio, estingui prima i debiti più costosi. Hanno un effetto deleterio sul tuo patrimonio. 

3. In azione
Il calcolo della ricchezza ti mette di fronte a uno specchio. Puoi vedere chiaramente cosa ti porta verso i tuoi obiettivi e cosa invece ti ostacola. Così stabilisci la connessione tra le tue risorse e le tue aspirazioni.
Ricavi quindi due cose da questo esercizio:
  • Ti dice in termini oggettivi (euro!) le risorse su cui lavorare per aumentare il tuo patrimonio
  • Ti dice quanto sei lontano dalla cosiddetta “libertà finanziaria”. Cioè quanto ti manca per poter vivere della ricchezza che hai accumulato.
Per la massima efficacia, affianca allo stato patrimoniale un bilancio personale. In questo foglio inserisci le voci di spesa e le fonti di guadagno. Sottraendo tutte le spese da tutti i guadagni, ottieni il risparmio.
Se con lo stato patrimoniale fai una fotografia della tua ricchezza personale, con il bilancio definisci il motore con cui stai facendo crescere la tua ricchezza. 

Alla prossima.
 
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