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Le priorita' di Scienza e Vita? Io preferisco guardare a quelle degli italiani
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Articolo di Donatella Poretti
24 giugno 2008 0:00
 
Se Scienza e Vita si fa portavoce di una cultura che fa esplicito riferimento a quella cattolica apostolica romana, proponendo in 10 punti al Governo e all'opposizione le sue priorita' (1), mi auguro che il Parlamento e il Governo si facciano promotori di leggi che possano essere utili e utilizzabili dai cittadini italiani che siano cattolici, ebrei, mussulmani, atei, agnostici o quant'altro.
Personalmente vorrei evitare di farmi dettare l'agenda politica da Scienza e Vita e non certo perche' i temi della ricerca, dell'aborto, della fecondazione assistita e dell'eutanasia non siano anche temi su cui da anni sono impegnata, tantomeno vorrei che mi venissero dettate le soluzioni.
Per quanto riguarda le soluzioni, infatti, si potrebbero riassumere come il decalogo della aridita' scientifica in salsa vaticana. Un buon metodo per confermare il nostro Paese come fanalino di coda, nell'Ue e nel mondo, per ricerca scientifica e rispetto dei diritti degli individui. Una antistorica candidatura per il nostro Paese a divenire capofila della minoranza europea contro la ricerca sulle staminali embrionali, ricerca che tutti i Paesi considerano fondamentale e di fronte alla quale solo le
minoranze religiose fortemente criptiche riescono ancora a manifestare avversione. Un inno alla continuita' dell'aborto clandestino, come ancora oggi si scopre (vedi Napoli e l'arresto di tre medici), perche' l'aborto reso medicalmente difficile ostacolando il ricorso a quello farmacologico (Ru486) non e', come si illudono, un metodo per indurre le donne a non praticarlo, ma solo un ottimo metodo per stimolare quelle piu' deboli (giovanissime ed immigrate) a praticarlo clandestinamente; il metodo per far diminuire gli aborti c'e', ma loro non lo considerano perche' hanno paura della capacita' degli individui di essere liberi con se stessi: contraccezione "tradizionale" e d'urgenza (pillola del giorno dopo).
Liberta' di coscienza dei sanitari, si chiede nel decalogo... quale? Quella che viene praticata come violazione dei diritti dei pazienti, come gia' accade con l'obiezione di coscienza sull'aborto e la clandestinita' di questa pratica in buona parte del sistema sanitario?
 
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